20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Trionfo assoluto nella 8 Ore

Yamaha batte Honda a Suzuka. E invita Valentino Rossi per la rivincita

Per la seconda edizione consecutiva, la superclassica giapponese dell'endurance va alla casa di Iwata. Ma si pensa già al 2017, quando i rivali porteranno una nuova moto. Il sogno è che a lottare con loro sia il Dottore.

La Yamaha sul gradino più alto del podio della 8 Ore di Suzuka
La Yamaha sul gradino più alto del podio della 8 Ore di Suzuka Foto: Yamaha

SUZUKA – Si sono meritati i complimenti nientemeno che dal più famoso ambasciatore al mondo della casa dei Diapason, Valentino Rossi: «Grandi complimenti a tutta la squadra per la fantastica vittoria», ha scritto il Dottore sul suo profilo ufficiale di Twitter. Mentre il circus della MotoGP si sta godendo le meritate ferie estive, infatti, questo weekend è andato in scena un altro capitolo dello scontro infinito tra Yamaha e Honda. Proprio in casa, in Giappone, per la precisione nella 8 Ore di Suzuka, una gara endurance che in patria rappresenta un grande classico. E a trionfare, per la seconda edizione consecutiva (non accadeva dal 1988) è stato il costruttore di Iwata, che ha letteralmente dominato tutto il fine settimana, prove libere e qualifiche comprese. In sella si sono alternati Pol Espargaro, pilota del team satellite Tech 3 nella classe regina, Alex Lowes, portacolori della squadra ufficiale in Superbike, e lo specialista locale Katsuyuki Nakasuga.

Dominio assoluto della Yamaha
La corsa si è rivelata, come di consueto, lunga e massacrante, anche per via delle temperature salite oltre i 30 gradi. Scattato dalla pole position, Nakasuga ha ceduto brevemente la leadership nei primi giri, che però si è ripreso con un sorpasso all'ultima chicane al 18° giro. Da quel momento in poi si è rivelato imprendibile, anche quando ha ceduto la sua YZF-R1 nelle mani dei suoi compagni di equipaggio. «Una vittoria grandiosa e meritata – commenta Espargaro, che ha dedicato il successo allo sfortunato connazionale Luis Salom, morto durante il GP di Catalogna – Fin dalle prime prove abbiamo lavorato sodo e abbiamo ottenuto il risultato migliore, grazie a tutto il team». Al traguardo, il vantaggio sulla Kawasaki e sulla Suzuki, giunte nell'ordine, è stato di oltre due minuti. Debacle assoluta, invece, per la Honda, che pure schierava un pilota di punta del calibro dell'ex campione del mondo Nicky Hayden, ma è finita fuori gioco dopo nemmeno tre ore.

E nel 2017 toccherà a Valentino Rossi?
Archiviata nel palmares un'altra coppa facile facile, la Yamaha inizia già a pregustare il potenziale tris del prossimo anno. Quando però la battaglia si prospetta più dura, visto che la vecchia Honda CBR-RR che risale ormai al 2008 farà posto a una moto completamente nuova. Per questo la casa ha un sogno, dichiarato esplicitamente già prima del via: «Ci piacerebbe che alla guida ci fosse Valentino Rossi». Vale, sempre lui. Che già era stato invitato a prendere parte a questa corsa un anno fa, ma rinunciò a malincuore per concentrarsi sulla lotta per il titolo di MotoGP. Affrontare nel modo giusto una corsa massacrante come questa richiederebbe mesi di prove specifiche, certo, ma Rossi ha il vantaggio di conoscere bene la moto, non solo perché adotta molte soluzioni della sua M1, ma anche perché la utilizza spesso, nella versione di serie, per allenarsi girando sulla pista di Misano. E conosce altrettanto bene anche la gara, che vinse nel 2001. Quando, però, vestiva ancora la tuta della Honda.