28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
La difesa del pilota della Ducati

Andrea Iannone: «Io sbaglio troppo? Anche Valentino Rossi»

Il Maniaco risponde alle critiche della stampa e degli avversari per i troppi errori: «Le cadute sono colpa delle nuove gomme, tutti hanno avuto problemi ad adattarsi. In fondo, io sono scivolato tre volte e Vale due...»

Andrea Iannone festeggia il podio nel GP d'Italia
Andrea Iannone festeggia il podio nel GP d'Italia Foto: Michelin

ROMA – Era facile prevedere, era quasi inevitabile, che gli occhi dei tifosi italiani di motociclismo, alla perenne ricerca di un successore di Valentino Rossi, si posassero su Andrea Iannone. Ovvero, sul più brillante dei talenti nostrani approdati in MotoGP negli ultimi anni, la cui carriera è stata così fulminante da portarlo già in sella a una moto ufficiale, la Ducati. Eppure, proprio quest'anno, quando da lui ci si aspettava il definitivo salto di qualità, a risultati importanti (due podi in Texas e al Mugello) si sono affiancati anche tanti, troppi errori. Spesso frutto di un'eccessiva irruenza, di uno sbagliato calcolo dei rischi, insomma di un cuore che urlava più forte della testa. Il Maniaco, dal canto suo, dalle spiagge di Ibiza dove si sta godendo la pausa estiva del campionato, sostiene di non essersi fatto abbattere dalle critiche degli avversari e della stampa, e di avere ottime ragioni per spiegare le sue cadute in sequenza. «Non mi sono mai sentito attaccato come persona – ha raccontato a Giorgio Pasini di Tuttosport – Anzi, sento l'appoggio dei tifosi. So di essere uno che si ama o si odia, ma anche di essere molto amato, di piacere. Le critiche che sono arrivate non le ho prese come distruttive. Piuttosto sono state un modo di sdrammatizzare sui miei errori. Tutti sbagliano, siamo umani. E si sbaglia per imparare. Il fatto è che su di me le aspettative sono molto alte. Alla fine io sono caduto tre volte (in realtà quattro, ndr) e Vale due... Davvero, io sono tranquillo. Fin dalla prima gara sono stato molto veloce, me la sono sempre giocata con i top rider. Però è vero che ho avuto alcune occasioni per puntare molto in alto, ma non ci sono arrivato. Ho fatto qualche errore. Motivato: adattarsi a nuove gomme ed elettronica unica non è facile, di conseguenza si sono viste tante cadute. Così se l'anno scorso sono stato uno tra quelli che hanno sbagliato di meno, quest'anno sono finito a terra un po' troppo».

Vado avanti e sarò al top
Insomma, nemmeno i contestatissimi incidenti che lo hanno visto protagonista nella prima metà della stagione, travolgendo tra gli altri il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo, lo hanno convinto a modificare il suo approccio alle gare: «Devo essere sincero: io non voglio cambiare. Cerco sempre di confrontarmi con i migliori e lo farò sempre per arrivare lì, a giocarmela con loro. Credo di avere fatto uno step di crescita anche quest'anno. Sono sempre più vicino a Lorenzo, Marquez e Valentino. La verità è che quando in gara ti trovi il compagno di squadra molto più indietro dovresti riflettere e dirti: guarda che sei al limite. Invece io parto sempre per il podio e a volte l'errore arriva. Ma non cambio. A volte costa, ma a lungo andare questa filosofia pagherà, quando gestirò a pieno gomme e moto». Infine, il pilota di Vasto fa le carte al Mondiale, un Mondiale che secondo lui Marquez non ha ancora in tasca: «È un campionato strano. In due gare ti puoi giocare un vantaggio di 50 punti. L'incostanza di tutti è incredibile. Solo Marc è stato bravo ad essere sempre lì. Che sia forte non è una novità, ma è ancora presto per darlo vincente».