6 giugno 2023
Aggiornato 18:00
Passato e futuro della Rossa a confronto

«Sebastian Vettel soffre a perdere. Come Schumacher»

Il capo ingegnere della Ferrari Jock Clear traccia un ritratto del suo campione: «Come tutti i piloti, è abituato a vincere e appassionato di vittoria. Gli fa male non poter lottare ad armi pari con le due Mercedes. Ma non si arrende»

Sebastian Vettel e Michael Schumacher
Sebastian Vettel e Michael Schumacher Foto: Red Bull

ROMA – Sebastian Vettel è stufo di rimediare batoste alla Ferrari e si sta guardando intorno per passare ad un team vincente? Quella circolata la scorsa settimana non è nulla di più di una voce non confermata, anzi, apertamente smentita dai vertici di Maranello. Che però, come tutte le voci, ha un fondo di verità. Non è un segreto per nessuno, infatti, che il pilota tedesco mal sopporti l'idea di non avere per le mani una monoposto vincente, di essere lasciato a bagnomaria lottando (quando va bene) per il gradino basso del podio, di rischiare insomma di fare la fine di Fernando Alonso, aspettando all'infinito una Rossa da Mondiale che arriverà chissà quando. Di certo non è un segreto per gli uomini che lavorano al suo fianco. Ad ammetterlo apertamente è Jock Clear, capo ingegnere del Cavallino rampante, che mette in luce da un lato la comprensibile frustrazione di Seb, dall'altro la sua pazienza e determinazione nell'inseguire il ritorno della Scuderia alle sue glorie passate. «Seb è fino al midollo il quattro volte campione del mondo che tutti voi conoscete – commenta il tecnico inglese – Fa davvero parte integrante del lavoro che stiamo svolgendo per riportare il campionato del mondo alla Ferrari. Quanto sarà paziente? È un pilota, abituato a vincere e appassionato alle vittorie, come tutti. Per cui gli fa male, lo ferisce nel profondo non potersi confrontare ad armi pari con Lewis e Nico al momento».

Come Schumi
Insomma, Vettel ha fame di successo, ma nel frattempo continua a scendere in pista con il coltello tra i denti, sicuro di poter fare la sua parte nella crescita della sua squadra. Un po' come il suo leggendario predecessore e connazionale Michael Schumacher, con cui lo stesso Clear ebbe l'occasione di lavorare quando fu suo ingegnere di pista alla Mercedes: «È all'altezza di questa sfida – sostiene l'ingegnere – Si diverte a lottare, ha detto che gli basta scendere in pista alla domenica e ritrovarsi in battaglia, anche se non per la vittoria, anche se solo con le Red Bull. Gli piace correre, ama le macchine. È un po' quello che accadde a Michael quando tornò a correre con la Mercedes: lo fece per amore della competizione. Ora, certamente vuole vincere, ma lui crede in noi e noi crediamo in lui. Fa parte della famiglia Ferrari, non si ritiene un estraneo. Ne fa parte tanto quanto noi e sa che le vittorie o le sconfitte future dipenderanno dal suo contributo come dal nostro. Vinciamo e perdiamo tutti insieme».