Doping, l'atletica russa non sarà a Rio. Mosca: «IAAF totalmente corrotta»
Per il resto dello sport russo bisognerà attendere domenica quando il Cio esaminerà il verdetto del Tas per poi annunciare la sua decisione finale sulla possibile esclusione collettiva della Russia dai Giochi brasiliani. Olimpiadi con retrogusto guerra fredda quando gli americani boicottarono Mosca 1980 ed i sovietici replicarono a Los Angeles 1984.
MOSCA - L'atletica russa non sarà a Rio de Janeiro. Per il resto dello sport russo bisognerà attendere domenica quando il Cio esaminerà il verdetto del Tas per poi annunciare la sua decisione finale sulla possibile esclusione collettiva della Russia dai Giochi brasiliani. Olimpiadi di Rio con retrogusto guerra fredda quando gli americani boicottarono Mosca 1980 ed i sovietici replicarono a Los Angeles 1984. Ora è il doping a decidere chi andrà e chi meno in Brasile. Il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna ha respinto il ricorso della Russia contro il bando olimpico dei suoi atleti da parte della Iaaf, la federazione internazionale di atletica leggera. Lo scorso 13 novembre la Iaaf aveva sospeso la Federazione russa dopo lo scoppio dello scandalo legato alla prima relazione Wada sul doping di Stato.
TAS boccia ricorso 68 atleti
L'ultimo degli appelli era stato presentato da 68 atleti che chiedevano di andare a Rio sulla base del principio della responsabilità soggettiva. Il loro ricorso è però stato respinto dal Tribunale arbitrale dello sport di Losanna, che ne ha dato annuncio stamattina. Per il Tas gli atleti «non sono eleggibili» perché gareggiano sotto le regole Iaaf che escludono tutta la federazione; ma «qualora alcuni atleti dimostrassero di rispettare in pieno i criteri stabiliti dalla Iaaf, il Cio dovrebbe ammetterli» sotto bandiera neutra «ma i tempi sono molto stretti». Non saranno così a Rio personaggi del calibro di Yelena Isinbayeva, due volte olimpionica del salto con l'asta, Alexander Menkov, campione del mondo nel lungo a Mosca 2013, o María Kuchina, campionessa mondiale a Pechino 2015 e campionessa mondiale indoor a Sopot 2014. La Russia potrà contare solo su due presenze che gareggeranno con le insegne neutrali: l'ottocentista Yuliya Stepanova, dalle cui rivelazioni è nato lo scandalo doping, e la lunghista Darya Klishina che vive e si allena negli Stati Uniti.
Bolt: Messaggio forte sul doping
«Adesso tutti questi sportivi stranieri pseudo-puliti possono tirare un sospiro di sollievo e vincere le loro pseudo-medaglie d'oro in nostra assenza» la replica della Isinbayeva. «Non è il giorno delle dichiarazioni trionfalistiche, perché non sono alla guida dell'atletica mondiale per escludere atleti: ma la Iaaf ha le sue regole antidoping, e oggi il Tas ha confermato che vanno rispettate» la prima reazione di sir Sebastian Coe, presidente della federatletica internazionale che ha ringraziato il «Tas per aver supportato la nostra battaglia contro il doping». Un bando che per Usain Bolt, la stella giamaicana dominatrice sui 100 e 200 «spaventerà moltissima gente e manda un messaggio forte» sul doping.
Mosca: La IAAF è totalmente corrotta
La Russia insorge, a partire dal portavoce di Putin, Dmitri Peskov che ha espresso «profondo rammarico». «Si tratta di atleti che si stavano preparando alle Olimpiadi che non hanno a che fare con il doping, i loro test venivano prelevati regolarmente dalle agenzie antidoping straniere». Una decisione, per il ministro dello sport russo Vitali Mutko è «politicizzata e senza basi giuridiche. La Iaaf è totalmente corrotta». E mentre il Comitato olimpico russo ha deciso di cancellare la cerimonia di partenza della squadra olimpica russa per Rio de Janeiro inizialmente prevista per domani nei Giardini di Alessandro, sotto le mura del Cremlino, la sentenza ora potrà influenzare anche la decisione del Cio sul bando di tutti gli sport russi alle Olimpiadi. Stati Uniti, Germania, Francia, tra i falchi che ne vorrebbero l'esclusione. Il presidente del Cio Thomas Bach cerca una mediazione. «Ora studieremo e analizzeremo la decisione del Tas» ha detto un portavoce del Comitato olimpico la cui decisione è attesa per domenica.