Rio 2016, le atlete USA dominano e vincono contro gli stereotipi
Se le atlete americane fossero uno Stato, sarebbero quarte nel medagliere per numero di medaglie totali, pari alla Gran Bretagna per numero di ori, 27. Risultati raggiunti anche grazie ad una legge federale che proibisce ogni discriminazione sulla base del genere in qualsiasi programma o attività federale.
NEW YORK - Gli Stati Uniti hanno dominato le Olimpiadi di Rio, conquistando 121 medaglie. Un primato raggiunto soprattutto grazie alle grandi prestazioni delle atlete statunitensi che hanno vinto 61 medaglie, superando non solo gli uomini loro connazionali, ma la maggior parte delle nazioni in gara: se le atlete americane fossero uno Stato, sarebbero quarte nel medagliere per numero di medaglie totali, pari alla Gran Bretagna per numero di ori, 27. Risultati raggiunti anche grazie ad una legge federale americana che proibisce ogni discriminazione sulla base del genere in qualsiasi programma o attività federale.
Simone Biles, la regina della ginnastica con 4 ori e un bronzo
«Possiamo attribuirle molto - conferma Allyson Felix, oro nella 4x100 femminile e argento nei 400 - Il titolo 9 ha aperto la strada e dato molte opportunità a persone come Simone. Noi partiamo in svantaggio, sono orgogliosa e ispirata da donne così forti».
Felix cita proprio Simone Biles, la regina della ginnastica con 4 ori e un bronzo, che a Rio è diventata anche il simbolo della ribellione contro gli stereotipi usati dalla stampa per descrivere le imprese delle atlete donne, dall'attenzione all'aspetto fisico al vizio di metterle sempre in relazione con uomini. «Io non sono il prossimo Usain Bolt o Michael Phelps - ha detto, stufa di essere paragonata ad altri atleti - io sono la prima Simone Biles».
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