Dovizioso, un capolavoro di fortuna e intelligenza
Nelle qualifiche più insidiose dell'anno, per via del meteo e delle condizioni del circuito, Desmodovi si è riscoperto mago della pioggia e della strategia: «Era facile sbagliare, ma sono stato il migliore ad analizzare la situazione»
ASSEN – Il solito, pazzo meteo olandese. La pista più difficile di tutto il Mondiale, resa ancor più insidiosa dalle chiazze d'umido sparse qua e là lungo il tracciato, a macchia di leopardo. Condizioni di qualifica che hanno tratto in inganno anche alcuni tra i migliori, da Marc Marquez a Jorge Lorenzo. E poi, un pizzico di fattore C, che non guasta mai: «Sono stato fortunato a iniziare il mio giro migliore dietro a Valentino, perché questo mi ha permesso di valutare il limite delle gomme e di sfruttare la scia», confessa il leader. Questi gli ingredienti che hanno riportato in pole position la Ducati per la prima volta dal Gran Premio del Mugello dello scorso anno e Andrea Dovizioso per la prima volta da quello del Qatar, sempre 2015, e per la quarta nella sua carriera in MotoGP.
Nessun errore
Il circuito che alla vigilia si prospettava più ostico per la Rossa di Borgo Panigale, dunque, ha invece regalato il migliore risultato stagionale, almeno al sabato. E la giornata finora più difficile da interpretare per i piloti ha premiato chi notoriamente sa usare il cervello, osservare e valutare attentamente ogni situazione con intelligenza tattica e agonistica. Una dote che proprio tutti (perfino quei detrattori che lo accusano di essere troppo arrendevole nel corpo a corpo in gara) riconoscono a Desmodovi: «Oggi pomeriggio era molto facile sbagliare, o cadere perdendo l'anteriore, ma noi siamo stati i più bravi ad analizzare la situazione – racconta – A metà qualifica la pista si è asciugata e io ho reagito cambiando strategia. Mi sono fermato ai box senza preavviso, all'insaputa della squadra, e ho montato un altro treno di gomme da bagnato per fare una sola, ultima uscita. E alla fine è arrivato un buon tempo».
Danza della pioggia
Ma sarebbe ingiusto attribuire la prestazione del pilota di Forlì soltanto alla roulette della pioggia. Lui stesso, infatti, era stato il più veloce anche al mattino, nelle terze libere asciutte, così come il suo compagno di squadra Andrea Iannone (costretto a partire da fondo griglia per la penalità inflittagli dopo l'incidente con Lorenzo a Barcellona) aveva dominato il venerdì. «Il mio feeling in moto è molto migliore che nelle ultime gare – ammette – Domani difficilmente troveremo condizioni di bagnato totale, ma non credo nemmeno che useremo le gomme intermedie, che servono in condizioni particolari». Servirà tutta la sua furbizia per laurearsi all'università del motociclismo. Oltre alle sue doti da mago della pioggia. Le stesse che ha sfoderato oggi.
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