E Biaggi perdona Rossi: «Il più forte con cui ho corso»
A un decennio dalla loro ultima aspra rivalità in pista, il Corsaro seppellisce l'ascia di guerra con il Dottore: «Mi è dispiaciuto che abbia perso il Mondiale dell'anno scorso. E che domenica non se la sia potuta giocare al Mugello»
ROMA – Il tempo, si dice, è la miglior medicina. Capace di curare tutto: dolori, delusioni, perfino le rivalità più aspre. Così, può capitare perfino che a undici anni di distanza dal loro ultimo incontro-scontro in gara (datato 2005, quando uno era sulla Honda ufficiale e l'altro già in Yamaha), Max Biaggi decida di seppellire pubblicamente l'ascia di guerra con Valentino Rossi. Nonostante l'ennesima, divertente provocazione del Dottore risalga solo a due giorni fa: a premiarlo per la pole position in casa al Mugello è stata proprio Eleonora Pedron, storica ex del Corsaro, che Rossi non ha perso occasione per abbracciare ridendosela sotto i baffi.
Vale perdonato
Eppure, l'ormai 44enne Max, più vecchio, forse più saggio da quando ha appeso definitivamente il casco al chiodo, non ha dubbi quando il quotidiano Libero gli chiede il nome del pilota più forte con cui abbia mai corso: «Rossi». Tanto da non voler infierire nemmeno sulla contestata sconfitta del suo grande rivale nella scorsa stagione: «Sono un uomo prima di tutto: non si gode per le sconfitte altrui – ribatte – E da italiano mi spiace, sono un po' nazionalista. Le cose, però, dovevano andare così. Puoi parlare di fortuna o sfortuna, ma non c' è mai una forza sopra le parti che decide per qualcun altro. Io non ci credo». Né sulla rottura che ha privato Valentino della vittoria a domicilio domenica al Mugello: «Di sicuro se la sarebbe giocata fino all'ultimo. Ma non cambia nulla, assolutamente. Siamo a un terzo di campionato e credo che tutti i piloti faranno i conti con due o tre stop. Rossi ora è a due». Anche se i ricordi dei tanti litigi sono ancora freschi: «Con lui era tutto un punzecchiarsi, ahimé. In certi casi non potevi non rispondere e fargliela passare liscia, mi sarei mostrato come quello senza carattere».
L'amicizia con Lorenzo
Oggi gli avversari di Rossi sono spagnoli. «Oggi, come allora, sono più organizzati – riconosce Biaggi – Hanno un vivaio vero, un campionato nazionale competitivo. Tirano fuori piloti di livello». A partire dal suo amico Jorge Lorenzo: «Jerez, nel 2002. La sua prima gara: potevi correre dai 15 anni in su, e lui li compiva sabato. Il venerdì, emozionatissimo, venne a conoscermi nei box. Mi disse che ero il suo idolo, il suo ispiratore, e che non si perdeva nessuna mia gara. Abbiamo scattato una foto insieme, quella che si vede sempre su internet, dai. Siamo diventati amici, negli ultimi anni ancor di più. Gli assomiglio? Non saprei. Di sicuro io sono un introverso con le persone che non conosco. Ma più che fastidio, forse, è timidezza e imbarazzo. Rossi invece ha un vantaggio, un dono: è bravo a comunicare». E poi Marc Marquez: «Guida sopra le righe e lo fa con naturalezza. Direi una bugia se ti dicessi che non mi piace. Ma quest'anno la sua Honda è la moto più lenta». Insomma, secondo Max Biaggi, chi lo vince questo Mondiale MotoGP 2016? «Ci vorrebbe un indovino, è troppo presto e troppo equilibrata. Ma quest'anno il Mondiale è figo, mi piace».
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