31 luglio 2025
Aggiornato 06:30
Le previsioni del Dottore al giovedì

Vale contro la maledizione Mugello: «Stavolta andrà meglio»

Il Dottore si ripresenta più ottimista al via del suo Gran Premio di casa, che vinse per sette anni consecutivi. Ma dove, da qualche stagione a questa parte, è iniziata una striscia negativa: «Sono ottimista, lotterò per il successo»

Valentino Rossi
Valentino Rossi Foto: Michelin

SCARPERIA – Valentino, qui al Mugello i tifosi hanno un entusiasmo e un calore particolari. Per te è una spinta o una distrazione?
Di certo concentrarsi è più difficile del solito, specialmente nel paddock. I tifosi italiani sono fantastici: molto caldi, talvolta anche troppo. Quando esci dal motorhome dovresti già essere concentrato per andare a metterti la tuta e partire, ma percorrere quei 5-600 metri diventa difficilissimo: botte, spinte, urla... Arrivare al camion è già un buon risultato. Bisognerebbe riuscire ad avere meno gente nel paddock, ma qui, come anche in Spagna, è quasi impossibile. I piloti e i team locali sono tanti e quindi anche gli appassionati.

Tu, Lorenzo e Marquez ripartite da zero: una caduta a testa.
Sì, però Lorenzo ha dodici punti in più. E Marquez gli è più vicino di me, perché quando è caduto non ha preso zero punti, ma è riuscito comunque a portarne a casa tre. Il Mugello è stata una pista fantastica per me fino al 2008: ero velocissimo e riuscii a vincere per sette volte di seguito. Poi, però, il 2009 non andò bene, nel 2010 mi feci male e negli ultimi anni non sono stato abbastanza competitivo. Sono riuscito a salire sul podio negli ultimi due anni, ma non ad essere sufficientemente forte in qualifica o nella corsa alla vittoria. Quest'anno bisognerebbe riuscire a fare meglio: stare davanti e lottare per il successo. Poi, quello che succede, non si sa...

Perché negli ultimi anni hai faticato?
Non mi sono mai trovato benissimo. L'anno scorso sono andato proprio male, abbiamo faticato molto. L'anno prima un po' meglio, ma soprattutto nell'ultima parte della pista non ero abbastanza veloce. Non avevo un problema in particolare, ma non riuscivo a spingere al 100%. E in qualifica ho sempre sofferto troppo, e se parti indietro la gara diventa difficile, quindi stavolta sarà molto importante iniziare fin da domani con un buon passo.

Quest'anno sei più ottimista?
Sì, ma non so se è vero!

Le guardie del corpo messe a disposizione di Lorenzo e Marquez sono un'esagerazione?
Per me sì, non servono a molto.

Te la senti di chiedere ai tuoi tifosi di stare calmi?
Di solito è più il casino che si fa prima di quello che poi succede davvero. Sicuramente non succederà niente e sarà un Gran Premio come gli altri.

Ti fa piacere che i tuoi sostenitori siano così calorosi?
Bisogna essere intelligenti. Tifare o non tifare, ma senza esagerare. Altrimenti accadono cose brutte, scomode, che non fanno parte dello sport. Questo è il consiglio.

Gli scalmanati non sono veri tifosi di Valentino Rossi?
Ci vuole rispetto per i piloti, come per i calciatori o anche per i non sportivi. Qui, a volte, è difficile, perché alcuni ti spingono, ti calciano, ti tirano via il cappello. Ma in Spagna non va molto diversamente. Speriamo che tutto si mantenga nei limiti della simpatia.

Viñales come tuo compagno di squadra è la scelta giusta?
Alla fine il mercato è andato come mi aspettavo, nella direzione più logica per tutti. Sia per la Yamaha che per Viñales la scelta è ottima: lui viene nella squadra più forte, anche se per lui è stato difficile scegliere perché anche in Suzuki c'è una bella atmosfera e stanno facendo un gran lavoro, e il team si aggiudica un pilota giovane e velocissimo. Sarà un altro compagno di squadra molto difficile da battere, ma come Yamaha ci ritroveremo più forti.

L'addio di Iannone alla Ducati, invece, ti sorprende?
Mi dispiace per lui, perché è velocissimo e molto competitivo, ma me lo aspettavo. Era più logico tenere Dovizioso.