28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
La corsa agrodolce delle Rosse in Spagna

Ferrari, il podio sta stretto: «Chance sprecata»

L'analisi del team principal Maurizio Arrivabene è cruda e realistica: «Oggi eravamo più veloci della Red Bull, ma abbiamo buttato via la gara con l'errore in qualifica ieri». Così è sfumata la miglior occasione di vittoria dell'anno.

Il podio del GP di Spagna: Verstappen davanti ai ferraristi
Il podio del GP di Spagna: Verstappen davanti ai ferraristi Foto: Ferrari

BARCELLONA – A voler guardare il bicchiere mezzo pieno, la Ferrari potrebbe pensare che, dalla quinta e sesta posizione in qualifica, è risalita alla seconda e terza in gara. Ma nel box rosso, nel pomeriggio di questa domenica catalana, di spazio per l'ottimismo ce n'è veramente poco. La cruda realtà è che, nel Gran Premio che ha offerto loro la migliore possibilità di vittoria finora, con le due Mercedes fuori gioco, le Rosse si sono dovute accontentare dei gradini bassi del podio, battute anche dai terzi incomodi della Red Bull. «È senz'altro un'occasione sprecata – riassume uno sconsolato team principal Maurizio Arrivabene – Se parlassi di podio conquistato, vorrebbe dire che non ho le idee chiare. La Mercedes è uscita dalla gara e noi non c'eravamo. Il motivo? La qualifica che è andata male, malissimo. I nostri tecnici hanno capito qual è stato il problema di ieri e lo riverificheranno durante i test di martedì prossimo. È saltato fuori qui, ma evidentemente ce lo trasciniamo da tempo, perché ha una storia lunga. Ora va risolto, e in fretta. Perché è stata la qualifica a metterci in una situazione difficile oggi».

La macchina più veloce
Non è stata la SF16-H, insomma, a dimostrarsi meno competitiva della «lattina» rivale. Piuttosto, partendo alle sue spalle, i due ferraristi non hanno avuto mai la chance di attaccare il vincitore Max Verstappen, per giunta su una pista che si è rivelata piuttosto avara di sorpassi. «La nostra macchina era la più veloce – analizza Arrivabene – Avevamo un passo molto migliore della Red Bull: infatti quando a Kimi è capitato di slittare, perdendo terreno, lo ha recuperato subito e con facilità. Ma nell'ultima parte della pista, quella più lenta, come ieri in qualifica eravamo più lenti. Così, nell'ultima curva, loro schizzavano via». Ci ha provato almeno per una ventina di giri consecutivi, Kimi Raikkonen, a prendere la scia di Verstappen sul rettilineo del traguardo, ma ogni volta lo spunto del giovane olandese si dimostrava migliore. «Non riuscivo a stargli dietro all'ultima curva – conferma Iceman – È sempre deludente non vincere, e specialmente quando ci arrivi così vicino è difficile da accettare. Ma prendiamo quello che ci è arrivato, al termine di un weekend difficile: una buona velocità e una manciata di punti importanti». Che, per inciso, portano il finlandese a scavalcare il campione del mondo in carica Lewis Hamilton e a portarsi secondo nella classifica iridata.

Tattica da rivedere
Sebastian Vettel, invece, se la prende con le strategie: «Io ho fatto tre soste, ma con il senno di poi oggi le due si sono rivelate la scelta migliore – ammette il tedesco – Sapevo di essere più veloce delle Red Bull, avevo grandi aspettative di vincere dopo il ko delle Mercedes, e dovevo mettere pressione al leader, che in quel momento era Daniel Ricciardo. Però, quando siamo passati dalle gomme morbide alle medie, mi sono accorto che con quella mescola la macchina non funzionava a dovere. C'era più sovrasterzo, era difficile mettere la potenza a terra e uscire dalle curve. Così, visto che i primi due erano ormai lontani, sul finale mi sono concentrato a guardarmi le spalle da Ricciardo. Siamo anche arrivati a sfiorare l'incidente, e mi sono lamentato via radio, ma lui doveva provarci, così sono le corse: lo conosco bene, ho lottato molte volte con lui ed è sempre divertente. Onore al merito della Red Bull: hanno fatto il lavoro migliore e hanno azzeccato tutto».

Al terzo posto
Sì, perché alla fine il punto vero è proprio questo. Strategie o non strategie («Se le avessimo invertite, Seb si sarebbe semplicemente ritrovato nella stessa posizione di Kimi», riconosce Arrivabene), oggi la Ferrari si è dimostrata per un giorno non la seconda, ma la terza forza del Mondiale: «Ma guardando la classifica, non mi risulta che la Red Bull sia davanti a noi – contrattacca il manager bresciano – Noi continuiamo a guardare avanti, non indietro». Ad una Mercedes che, forse, con le battaglie intestine emerse tra i due piloti oggi sembra più battibile: «Le liti le lascio a loro, e meno male che hanno qualche problema – prosegue Arrivabene – Piuttosto, dobbiamo pensare a cosa è successo in casa nostra e perché. E a sviluppare la macchina. Se la Mercedes fosse rimasta in gara, la storia oggi sarebbe stata completamente diversa».