29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Sabato disastroso in Spagna

Gambero rosso: perché la Ferrari è arretrata?

Dopo tre turni esaltanti di prove libere, di colpo la Rossa ha preso un secondo dalla Mercedes nelle qualifiche. E il motivo resta tuttora misterioso: «Non sappiamo perché – ammette Vettel – ma la macchina scivolava»

Sebastian Vettel in azione a Barcellona
Sebastian Vettel in azione a Barcellona Foto: Ferrari

BARCELLONA – Una doccia fredda. Che nel torrido sabato spagnolo (una ventina i gradi di temperatura atmosferica, quasi quaranta sull'asfalto) potrebbe anche servire di refrigerio. Se non fosse che a farne le spese è stata la Ferrari che, dopo aver illuso nelle prove libere, ha deluso nelle qualifiche del Gran Premio di Spagna. Stamattina Sebastian Vettel aveva girato in 1:23.2, a poco più di un decimo dalle Mercedes: un tempo che gli avrebbe permesso di giocarsi le prime file della griglia se ripetuto nel pomeriggio. Invece, quando si è iniziato a fare sul serio, mentre le frecce d'argento hanno tirato giù un secondo pieno dai loro crono stabiliti fino a quel momento, la Rossa è addirittura peggiorata, di un paio di decimi. E andare più piano in qualifica che nelle libere è un fatto imprevedibile, imperdonabile, oltre che inspiegabile. Cosa è cambiato nel frattempo? Intanto il meteo, come detto più caldo di ben 15°, a cui la SF16-H sembra essersi adattata peggio. E poi l'assetto, a cui i tecnici di Maranello avrebbero apportato ulteriori modifiche nel tentativo di rosicchiare gli ultimi centesimi di secondo che mancavano per raggiungere la vetta, che invece si sarebbero rivelate controproducenti nella gestione delle gomme Pirelli.

Peggioramento misterioso
Il risultato di questo combinato disposto è che la Ferrari si è ritrovata a fare un passo indietro invece che in avanti: «Non è che ci manchi velocità: in generale andavamo bene, anzi, siamo cresciuti nel corso del weekend – analizza Sebastian Vettel – Ma in qualifica è arrivata una brutta sorpresa: le condizioni sono cambiate e qualcosa ci ha fatto perdere competitività. La macchina non mi dava sensazioni buone come stamattina, aveva un comportamento diverso, come avete potuto giudicare dalla televisione continuava a scivolare, e nemmeno in una sola curva, ma in tutti i settori. Ci mancava aderenza e non sappiamo il perché». Così, alla Scuderia non è rimasto che accontentarsi della terza fila, dietro anche ai due outsider della Red Bull: «Non direi che loro sono migliorati, piuttosto che abbiamo deluso noi – ammette il tedesco – Peccato, perché poteva essere una grande giornata. Speravamo di essere più vicini, invece siamo più distanti che mai». E meno male che in pista non si è presentato, come previsto, il presidente Sergio Marchionne: chissà come avrebbe reagito...

Kimi un po' meglio
Relativamente più soddisfatto, pur nel disastro generale del team, è Kimi Raikkonen, che dopo essere partito male stamattina ha abbassato i suoi tempi di un secondo e si è qualificato quinto, subito davanti al suo compagno di squadra. «I cambiamenti alla mia macchina hanno funzionato – spiega Iceman – ma sono state in generale le condizioni della pista a farci faticare. È stata una giornata difficile, siamo lontani da dove vorremmo essere». Meglio guardare a domani, dunque, e alla gara: «Speriamo di partire bene, di tenere nelle prime curve e poi vedremo cosa succederà – chiosa il finlandese – Ci serve più grip: qui la pista è molto calda e rende non facile la gestione delle gomme».