29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Davanti a tutti chiude Marquez

Valentino Rossi torna al passato

Nell'ultima giornata di test a Phillip Island, il Dottore ha preso la decisione definitiva: la moto con cui comincerà la stagione 2016 sarà un'evoluzione di quella dell'anno scorso, e non il nuovo modello con cui non si trova a suo agio

PHILLIP ISLAND – Sono passate solo due settimane, ma quella che abbiamo visto in Australia sembra tutta un'altra MotoGP. In appena tre giorni di test, quella stessa Honda che in Malesia arrancava nelle retrovie in cerca di una messa a punto che pareva impossibile è tornata più forte che mai, tanto da staccare il miglior tempo con Marc Marquez nell'ultima sessione di prove a Phillip Island: «A Sepang, onestamente, eravamo persi, non sapevamo la direzione, non sapevamo nulla – ammette lo spagnolo – Ma qui abbiamo iniziato a lavorare bene, abbiamo trovato una buona base con l'elettronica e oggi per la prima volta mi sono sentito consistente e in grado di concentrarmi sui dettagli dell'assetto. E pare proprio che stiamo migliorando sempre di più». Dall'altro lato, Jorge Lorenzo che quindici giorni fa dominava dall'alto del suo secondo di vantaggio su tutti, oggi insegue al nono posto e staccato di sei decimi: «Al mattino stavamo andando forte, ma quando avevo la possibilità di andare davanti è cominciato a piovere – racconta il maiorchino – Lo stesso è successo al pomeriggio quando hanno fermato tutto per la caduta di Laverty. Non è stata una giornata ottimale, avremmo voluto avere del bel tempo e poter lavorare a lungo».

Soddisfatto Rossi
Nel quadro di questo ribaltamento complessivo dei rapporti di forza restano solo due costanti. La prima è Valentino Rossi, che in Malesia aveva chiuso secondo, qui quinto, ma sempre con distacchi minimi (meno di tre decimi). Per il Dottore, questa è la giornata delle certezze: la più importante è stata la scelta definitiva della moto da usare all'inizio della nuova stagione. La preferenza (di Rossi come del suo compagno di squadra Lorenzo) è ricaduta sull'evoluzione del modello 2015, ovvero sulla versione più simile alla M1 campione del mondo in carica: «La preferisco perché vado più forte, ma soprattutto perché mi sento più a mio agio mentre guido, in particolare con l'anteriore – spiega il pilota di Tavullia – Con la moto 2016 ho qualche problema in più in ingresso curva e sono anche un pochino più lento». La seconda costante sono state le cadute, stavolta causate più dall'asfalto freddo che dall'imprevedibilità del comportamento delle gomme Michelin. A cascarci (nel vero senso della parola) sono stati in undici, la maggior parte dei quali al tornante Honda: dallo stesso leader Marc Marquez a Jorge Lorenzo, passando per Rabat, Miller, i fratelli Espargaro, Vinales, Smith, Crutchlow, Laverty e soprattutto Danilo Petrucci. Il ternano, purtroppo, ha avuto la peggio: è scivolato nel pomeriggio alla veloce curva Hayshed e si è fratturato il secondo, terzo e quarto metacarpo della mano destra. Domani a Melbourne lo sottoporranno ad ulteriori esami per decidere se sarà necessaria un'operazione.