28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Correrà o no?

Stoner-Bastoner è tornato. E sono tutti avvisati

Al terzo giorno di test con la Ducati, il due volte campione del mondo è andato già più forte dei piloti ufficiali. Sembrerebbe pronto per un rientro alle gare. A patto che si decida a fare il grande passo

SEPANG – È finita come tutti si aspettavano. Come i tifosi della Ducati temevano, o forse in fondo al loro cuore, sognavano senza avere il coraggio di ammetterlo, nemmeno a se stessi. In MotoGP non è tornato solo Casey Stoner: è tornato Bastoner, il due volte campione del mondo. Dotato di un talento naturale così cristallino da permettergli di domare qualsiasi moto, anche la più recalcitrante. E di andare subito forte, molto forte, più di qualsiasi compagno di squadra. Se ne sono accorti tutti i rivali, ma prima ancora i suoi nuovi vicini di box: il pilota australiano, infatti, avrebbe dovuto provare semplicemente da solo nei primi due giorni di prove private, invece è sceso in pista per due giorni in più nelle sessioni collettive, contro tutti i big. E non ha deluso: nella giornata conclusiva dei test ha staccato il quinto tempo, il migliore tra le Ducati, rifilando un decimo e mezzo ad Andrea Iannone e la bellezza di sei decimi ad Andrea Dovizioso. «Onestamente, pensavo peggio, dato che non salivo su una MotoGP da un anno – ha minimizzato lui – Non mi aspettavo di essere così competitivo, ma se continuassi a fare dei tempi così buoni sarebbe positivo sia per me che per la Ducati».

Torna a correre, anzi no
Visti i presupposti, il primo a dargli il bentornato è stato proprio Valentino Rossi: «Dai tempi sul giro che abbiamo visto in questi test, il livello che emerge è già altissimo – ha commentato – ma Stoner può aggiungere ancora altro potenziale. È andato davvero molto forte». Forse troppo, visto che a portare in pista i colori della rossa tra poco meno di due mesi nel primo Gran Premio del nuovo Mondiale non sarà lui, ma il duo tutto italiano degli Andrea. E, per loro, avere al fianco un campione della sua esperienza e della sua velocità può certo agevolare la crescita e lo sviluppo tecnico della Desmosedici, ma allo stesso tempo rischia di metterli sotto pressione, di destabilizzarli, qualora non riuscissero ad ottenere risultati alla sua altezza. Quella vecchia volpe del direttore generale di Borgo Panigale, Gigi Dall'Igna, lo sa bene e un po' ci gioca: «Non credo che romperà gli equilibri: alcuni aspetti andranno gestiti, ma siamo tutte persone intelligenti – sostiene l'ingegnere – Sapevamo che andava forte e che sapeva superare i problemi, ma non lo abbiamo preso per far vedere la velocità della nostra moto e attirare i migliori piloti: piuttosto, per aiutare i nostri a trovare soluzioni. Avendo meno giorni di test a disposizione, disporre di un collaudatore veloce è importante. Vogliamo vincere il titolo, non possiamo avere paura di altri, ed è interessante vedere quanto siamo andati forte, anche se la nostra competitività era già assodata». Iannone e Dovizioso possono stare tranquilli, insomma: il loro posto non è in discussione. Per ora... «Se ci chiedesse di correre ovviamente gli direi di sì – stuzzica Dall'Igna – ma non voglio neanche pensarci».

Pilota o ingegnere?
Nonostante la disponibilità a schierarlo in gara come wild card sia stata una delle ragioni che lo ha convinto a lasciare la Honda e tornare alla Ducati, infatti, ad oggi Casey Stoner giura e spergiura che un ritorno alle corse, anche part time, non è nella sua agenda: «Ad essere onesto, non ho in programma di correre – ribatte – Il mio ruolo è completamente cambiato ora. Non sono un ingegnere, ma da collaudatore intraprendo un ruolo molto simile. Molti piloti fanno i collaudatori per far crescere la loro carriera, io invece sono interessato ad ogni passo, a ciò che faccio e perché. Voglio veder progredire questo progetto e portarlo a un altro livello. Perciò inizierò ad apprendere tutto il possibile da questi ragazzi per comprendere meglio questi sistemi complicati. Se non avessi cominciato a correre, anni fa, il mio sogno sarebbe stato laurearmi in ingegneria». Sarà anche una specie di ingegnere, insomma, ma quel che è certo è che oggi Stoner è l'ingegnere più veloce del mondo.