18 agosto 2025
Aggiornato 11:30
Calcio | Coppa Italia

Miha soddisfatto a metà: «Almeno abbiamo vinto»

Il tecnico serbo ha applaudito il successo dei suoi ragazzi sottolineando però la difficoltà di troppi rossoneri, soprattutto Balotelli e Boateng, in evidente ritardo di condizione: «Devo farli giocare perché ritornino in palla». Ma il Milan può permettersi il lusso di aspettarli?

MILANO - Difficile aspettarsi fulmini e saette dall’allenatore del Milan al termine di una partita brutta, ma pur sempre vittoriosa. Però è altrettanto preoccupante che Sinisa Mihajlovic si dichiari parzialmente soddisfatto dell’ingloriosa prova offerta dai suoi ragazzi: «Sono soddisfatto a metà. Dovevamo vincere e abbiamo vinto, ma dovevamo chiuderla perchè abbiamo avuto delle occasioni clamorose e non l’abbiamo fatto. Di positivo c'è che abbiamo consentito ai giocatori che hanno giocato meno di mettere minuti nelle gambe. L'Alessandria ha fatto una buona partita, ma noi ci portiamo dietro questo difetto di non saper chiudere le partite anche in campionato».

«Troppi giocatori fuori condizione»
Magari fosse solo questo il problema caro mister. Il Milan, al cospetto di una compagine inferiore di due categorie, ha giocato male, ma proprio male, lasciando ai coraggiosi grigi piemontesi l’onere di fare la partita, cercare - con tutti i limiti del caso - di costruire gioco e di impensierire la retroguardia rossonera. I ragazzi di Mihajlovic dal canto loro hanno creato qualche occasione pulita, ma nel computo globale la bocciatura delle cosiddette seconde linee è inevitabile: «Con alcuni ragazzi che giocano poco e altri fuori condizione è ovvio che sia questo il risultato. Però certo, mi aspettavo qualcosina in più. Poli e Mauri ad esempio si sono impegnati, ma non è stato facile per loro visto che non giocano spesso».

«Balo e Boa devono giocare per tornare in palla»
Preoccupanti invece le prestazioni di Balotelli e Boateng: «Di Mario si sapeva che è molto indietro nella condizione. Prince ha fatto alcuni positivi spezzoni di partita ma anche lui ha gli stessi problemi. Il problema è che devo farli giocare se voglio sperare che tornino in palla».
Giusto, ma intanto la stagione ha iniziata la parabola discendente e quelle che stanno per arrivare sono tutte partite decisive. Forse non è più il momento degli esperimenti.