29 marzo 2024
Aggiornato 00:00
Calcio - Serie A

Milan, il mea culpa di Bonaventura: «Dovevamo fare di più»

Il fantasista rossonero parla a cuore aperto del suo rapporto con Mihajlovic e degli obiettivi della squadra, non negando che a questo punto della stagione tutti pensavano di poter essere in un’altra posizione di classifica. Ma c’è tanta fiducia per il prosieguo della stagione.

MILANO - È unanimemente considerato il trascinatore del Milan, l’uomo in grado di fare la differenza sempre e comunque nella scombiccherata squadra rossonera messa in piedi senza molto criterio da Galliani, l’unico calciatore veramente imprescindibile dal tecnico Mihajlovic. Si chiama Giacomo «Jack» Bonaventura e senza di lui oggi l’ex club più titolato al mondo chissà in che acque verserebbe: «Sono un giocatore importante - le parole dell’ex atlantico a Premium Sport - i tifosi guardano l'atteggiamento, il modo in cui uno sta in campo e io sono così. Ma io non lo faccio per attirare simpatie, semplicemente per aiutare la squadra. Non è importante per me essere considerato un leader, mi interessa dare il giusto esempio alla squadra».

«Il mister grande uomo e grande tecnico»

Una squadra che però fatica a decollare, raccogliendo diverse critiche, alcune delle quali destinate all’allenatore Mihajlovic. Bonaventura non ci sta e rispedisce le accuse al mittente: «Con il mister ho un bel rapporto, forse non ne ho mai avuto uno simile con un allenatore, specialmente dal punto di vista umano. Certo, quando c'è da spronare la squadra sa anche essere cattivo: ha grandi qualità come persona e a livello tattico cerca di darci la sua impronta. Il lavoro che stiamo facendo è giusto e penso porterà a dei risultati». 

«Pensavamo di poter fare di più»

Di certo non si può essere soddisfatti di un sesto posto che tiene ancora troppo lontano il Milan dalle zone alte della classifica e da quella zona Champions che rappresentava ad inizio stagione il vero obiettivo del club di via Aldo Rossi: «È vero, pensavamo di potere e dovere fare qualcosa di più - spiega il fantasista rossonero -, ma siamo veramente uniti e lottiamo assieme per ottenere il massimo. Le ultime partite abbiamo giocato bene, mettendo sotto anche squadre importanti. Penso ci voglia tempo, il mister è arrivato da pochi mesi. I risultati stanno cominciando a vedersi, ma non è facile, l'unica cosa in cui credo fortemente è la voglia di lottare e di migliorarsi e queste caratteristiche fanno parte di questo gruppo. Sono fiducioso».

«Non è vero che manchiamo di grinta»

C’è chi dice che a questa squadra manchi grinta e personalità, che è fondamentale cambiare atteggiamento in campo: «Non è vero che nel Milan ci sono pochi giocatori di personalità: qui c'è gente che ha vinto, che ha giocato in grandi squadre e sa come ci si deve comportare. A volte la mancanza di vittorie fa si che le critiche diventino feroci a tutti i livelli. Quando invece si vince si diventa tutti bravi: sono i risultati a spostare le opinioni e noi dobbiamo concentrarci sul campo per ottenerli».