26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Il Mondiale finisce in tribunale

Ferrari sotto accusa: una nuova spy story in F1?

Nel 2007 fu la McLaren a sottrarre segretissimi dati tecnici alla rossa. Stavolta nel mirino finisce invece proprio Maranello: un ingegnere infedele della Mercedes le avrebbe offerto informazioni confidenziali sui motori delle frecce d'argento

ROMA – Era il 2007 quando in Formula 1 scoppiò il primo scandalo spy story. Nigel Stepney, storico capomeccanico della Ferrari, indispettito con il team che non lo aveva promosso a direttore tecnico, decise di sabotarlo: al Gran Premio di Montecarlo, per esempio, spargendo nei motori una polvere bianca che doveva farli grippare, ma anche e soprattutto passando sottobanco all'amico Mike Coughlan, capo progettista della McLaren, i progetti segreti della rossa. Quest'ultimo fu beccato con le mani nel sacco quando tentò di fotocopiare 300 pagine con la carta intestata di Maranello in una copisteria inglese; poi si scoprì che della questione erano informati anche i piloti, da Fernando Alonso al collaudatore Pedro de la Rosa, che si scambiavano sms ed email intercettati sulla distribuzione dei pesi della monoposto di Raikkonen. La condanna per la scuderia inglese fu esemplare: la squalifica dal Mondiale costruttori e una multa da 100 milioni di dollari.

Nuovi sospetti
Oggi, ad otto anni di distanza, nella massima serie dell'automobilismo tornano a volare accuse di spionaggio industriale, ma stavolta in direzione opposta: è la Mercedes, infatti, a sospettare la Ferrari di aver tratto un «vantaggio illegale» dall'infedeltà di un dipendente. Si tratta dell'ingegner Benjamin Hoyle, uno dei motoristi delle frecce d'argento, che avrebbe salvato su una propria chiavetta dei dati confidenziali del team: tutte le informazioni relative all'ultimo GP d'Ungheria, documenti relativi al chilometraggio e ai guasti del propulsore e perfino il codice segreto che serve a decrittare le cifre grezze raccolte dalle due monoposto in gara. Questi file sarebbero poi stati offerti al Cavallino rampante, dove l'ingegnere sperava di accasarsi a partire dal gennaio prossimo, lasciando i rivali tedeschi. La notizia, resa nota per la prima volta dall'agenzia di stampa finanziaria Bloomberg, è stata successivamente confermata dalla stessa Mercedes, che ha rivelato la sua intenzione di fare causa al proprio ex tecnico: «È scattata un'azione legale tra la Mercedes e un impiegato – ha scritto un portavoce – L'azienda ha intrapreso i passi necessari per proteggere la sua proprietà intellettuale».

Colpevoli o innocenti?
La Ferrari, dal canto suo, si difende sostenendo la propria totale estraneità alla vicenda: «Tutti i contatti tra noi e Hoyle sono stati sempre molto informali, e probabilmente ne ha avuti anche con altre squadre», risponde un portavoce di Maranello, che chiarisce anche come tra il team e l'ingegnere non sia stato firmato alcun contratto, le trattative si siano interrotte e non esista alcun piano di ingaggiarlo «nel prossimo futuro». Intanto, anche dalla Mercedes le bocche sono cucite: «Chiediamo la vostra comprensione: non intendiamo commentare oltre su questa vicenda». L'impressione, tuttavia, è che abbiamo visto solo l'inizio di questa storia. Anzi, di questa spy story.