1 dicembre 2023
Aggiornato 21:00
Guerra fredda in Yamaha

Lorenzo, ultimo affronto a Vale: «Modifica la realtà»

Un'altra intervista, un'altra stoccata del campione del mondo al suo compagno-rivale: «Ha talmente tanta influenza sui mezzi di comunicazione che tutti hanno creduto alla sua teoria». Altro che distensione...

ROMA – Pace sì, ma non troppo. Nei giorni scorsi, in vista della cruciale riunione di fine anno in Yamaha che avrà come primo punto all'ordine del giorno i chiarimenti tra i due compagni di squadra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, il campione del mondo aveva pronunciato parole di distensione nei confronti del Dottore. Ma questa versione rasserenata di Por Fuera non è durata che lo spazio di un mattino: è bastato sottoporsi all'ennesima intervista del dopo-titolo, stavolta concessa ai giornalisti del Mundo Deportivo, infatti, per tornare a sparare a palle incatenate contro il suo rivale numero uno. «Solo lui – ha sostenuto – può fare qualcosa per far scendere la tensione. Io non ho problemi con nessuno, ma lui ha modificato la realtà delle cose».

Realtà virtuale
L'ultima trincea del pilota maiorchino, insomma, è che sia stato Valentino a cercarsi rogne: «Non lavoriamo insieme, siamo nello stesso team ma ognuno ha il suo staff personale – ha raccontato Jorge – Corriamo entrambi sulle Yamaha, ma le moto non sono uguali e non lo sono neanche i meccanici, andiamo in pista per vincere e battere tutti, compagno di team e avversari. Per quanto mi riguarda non c'è nessun problema, non ci sono rancori, rispetto tutti i piloti dentro e fuori le piste. In condizioni normali, a fine campionato i rapporti sarebbero tornati normali, ma dopo quanto accaduto a Sepang e le convinzioni che ha maturato Valentino a tal proposito, ci vorrà del tempo perché le relazioni tornino a essere come prima». Il motivo è facile da immaginare: si tratta delle ormai arcinote accuse di biscottone spagnolo ordito da Lorenzo insieme a Marquez, che il neo-iridato continua a respingere al mittente. «Basta vedere le ultime 5-6 gare, se così fosse Marquez non mi avrebbe superato a Phillip Island – prosegue – Però sappiamo l'influenza che ha Rossi sui mezzi di comunicazione, ha tantissimi tifosi e alla fine in tanti hanno creduto alla sua teoria: uno sportivo con molta influenza sulla stampa può modificare la realtà ed è quello che è avvenuto. Io e Marquez siamo attaccati in Italia proprio per l'influenza che hanno le dichiarazioni Rossi, i giornalisti italiani difendono le sue teorie e la gente segue quello che sente e quello che legge. In Spagna mi sento difeso, la stessa cosa vale per Marquez, è stato difeso anche lui perché è evidente che Marc non ha fatto nulla di male. Lui in Malesia ha cercato di fare la sua gara, è stato Valentino a commettere un'irregolarità. Poi, a Valencia, sono stati i piloti italiani a dire pubblicamente che avrebbero cercato di aiutare Rossi».

Povero Motomondiale
Una posizione che Jorge Lorenzo sostiene rocciosamente da un minuto dopo la conclusione del Mondiale 2015. Ma, stavolta, l'iberico aggiunge ancora un pezzo in più: ovvero che le polemiche, a suo dire inventate da Valentino Rossi, avrebbero fatto male anche a tutto il mondo del motociclismo. «No, non è stata una bella pubblicità per il nostro sport – conclude – Ma come è successo in Formula 1 ai tempi di Senna e Prost è possibile che il Motomondiale abbia acquistato un po' di popolarità in più, solo che sarebbe stato meglio che ciò avvenisse per la spettacolare gara di Phillip Island e non per le polemiche del dopo-Sepang». Di autocritica, insomma, manco a parlarne...