Honda insiste: «Vale ha calciato Marquez, abbiamo le prove»
A dispetto dei filmati e delle altre prove emerse a discolpa di Valentino Rossi, il vicepresidente di Honda Racing Shuhei Nakamoto interviene a gamba tesa per ribadire la tesi del proprio pilota: «Marc è un bravo ragazzo e non ha provocato nessuno»

ROMA – Solo pochi giorni fa, Marc Marquez sembrava intenzionato a mettere una pietra tombale sopra le polemiche di Sepang: «Non ne voglio più parlare, ora penso solo a vincere a Valencia». Evidentemente il suo team, la Honda, non deve pensarla alla stessa maniera. Anche la scuderia giapponese, infatti, ha deciso di unirsi al coro dei veleni e delle accuse incrociate, rompendo il suo lungo silenzio con le dichiarazioni del vicepresidente della Hrc, Shuhei Nakamoto. Ma ciò che è ancor più clamoroso è il contenuto di queste dichiarazioni: la casa nipponica, infatti, sposa in pieno le giustificazioni del suo pilota, fingendo di non vedere la pioggia di filmati, di analisi, di prove a discolpa che nell'ultima settimana ha rafforzato la versione di Valentino Rossi.
Nessuna provocazione
Alla Honda, però, tutto questo non interessa: loro restano convinti che Marquez non abbia rallentato intenzionalmente il Dottore, che non lo abbia «provocato» come hanno sostenuto addirittura gli stessi commissari di gara. «In Malesia, sappiamo che Marc faticava a inizio gara con il serbatoio pieno, come è successo diverse volte in questa stagione – sostiene Nakamoto – Inoltre a Sepang ha commesso un errore alla partenza per cui Jorge Lorenzo lo ha superato. Poi è arrivato Valentino e hanno iniziato a lottare per il terzo posto. I sorpassi sono stati estremi, ma sicuri, da parte di entrambi i piloti. I loro tempi sul giro erano piuttosto veloci e dimostravano chiaramente che non c'era intenzione da parte di Marc di rallentare Valentino. Inoltre, dopo l'incidente di Marc, quando Valentino aveva pista libera davanti a lui, i suoi tempi non sono stati migliori che durante la battaglia con Marc».
La tesi del calcio
Una vera e propria sfida al buonsenso. Che raggiunge il suo apice quando, in aperto contrasto con le immagini mostrate dalle moviole televisive, che mostrano come il casco di Marquez si sia appoggiato alla gamba di Valentino, la Honda insiste sulla tesi del calcio tirato dal campione italiano. «È chiaro che Valentino ha spinto intenzionalmente Marc verso l'esterno della pista, il che è contro il regolamento – prosegue il vicepresidente di Honda Racing – perciò Marc non aveva altre scelte se non quella di andare largo. I dati della moto di Marc mostrano che, anche se stava rialzando la moto nel tentativo di evitare il contatto con Valentino, la sua leva del freno anteriore ha improvvisamente ricevuto un impatto che ha bloccato la ruota anteriore, e questo è stato il motivo del suo incidente. Crediamo che questa pressione sia stato il risultato del calcio di Rossi». Insomma, mister Honda non ha dubbi: Marquez è la povera vittima degli attacchi del cattivone Valentino. «Conosco bene Marc: è un bravo ragazzo, con valori forti e onesti – conclude – Stava solo cercando di difendere la sua posizione, come farebbe ogni pilota, e gli crediamo al 100%. Valentino, invece, farebbe meglio a ripensarci e capire il suo errore».
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