30 luglio 2025
Aggiornato 20:00
Gara sfortunata per il Cavallino

Ferrari mai così male da nove anni

La rossa di Maranello torna a casa a mani vuote dal Gran Premio del Messico: sia Sebastian Vettel che Kimi Raikkonen si ritirano per due diversi incidenti. Un doppio ritiro del genere non accadeva dal lontano 2007

CITTÀ DEL MESSICO – Un Gran Premio inedito, su un circuito rinnovato, del quale fin dal primo giorno il team ha faticato a prendere le misure, si conclude nel peggiore dei modi per la Ferrari. Un doppio ritiro per Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, una sfortuna che il Cavallino rampante non subiva ormai dal lontano 2006, fa rientrare la scuderia completamente a mani vuote dalla trasferta messicana. A pagare il prezzo più caro è stato il tedesco, per la prima volta della stagione costretto ad alzare bandiera bianca, con il risultato che il vincitore di giornata Nico Rosberg lo ha sopravanzato nella corsa al titolo di vicecampione mondiale. La sua gara è iniziata con una foratura e, proprio mentre stava tentando di rimontare, si è conclusa anzitempo contro le barriere della curva 7.

Colpa mia
Un incidente di cui Vettel si prende tutta la colpa: «Ho visto il replay perché volevo capire meglio, ma la macchina non aveva alcun problema – ha raccontato – Sono entrato in curva più o meno con la solita velocità, ma improvvisamente ho perso il controllo. Sappiamo che tutto il weekend è stato complicato per noi, ma non posso dare la colpa alle condizioni del circuito: alla fine è stato un mio errore. Probabilmente stavo chiedendo troppo e, quando si perde aderenza qui, lo si paga caro». Il vero problema della Ferrari in Messico è stata insomma la sfortuna, più della scarsa competitività della SF15-T: «Ovviamente con la foratura al primo giro, e senza safety car che mi permettessero di recuperare, la gara era praticamente persa – ammette Seb – Ma la macchina non era male da guidare, aveva un buon passo, penso che fossimo più vicini alla Mercedes rispetto alle ultime gare. Dobbiamo ancora recuperare un paio di decimi su di loro, ma oggi sarebbe potuta andare molto meglio di così».

Derby finlandese
Il Gran Premio del suo compagno di squadra Kimi Raikkonen, invece, si era già concluso al giro 23, a causa di un incidente con il suo connazionale Valtteri Bottas, poi salito sul podio al traguardo. Il pilota della Williams, con gomme più fresche, ha attaccato il ferrarista all'esterno della curva 4, per poi prendere la traiettoria interna alla piega successiva. E così, quando 'Iceman' ha provato a girare, si è scontrato con il suo rivale, rompendo la sospensione posteriore destra: «L'avevo visto all'esterno della curva precedente, eravamo vicini ma sono sicuro che se glielo chiedete lui mi darà la colpa – commenta Kimi – Io però dovevo girare, non potevo continuare ad andare dritto. Se lui fosse salito sul cordolo ci sarebbe stato abbastanza spazio, ma ovviamente lì era piuttosto scivoloso, così ha bloccato la gomma anteriore ed è successo quello che sapete. Non vale la pena di litigare, ognuno avrà il suo punto di vista». In realtà Bottas, nel dopo-gara, non ha attaccato Raikkonen, ma si è limitato a parlare di incidente di corsa: «Stavamo lottando al massimo, solo che stavolta nella chicane non c'era abbastanza spazio per due macchine. E io non avevo intenzione di alzare il piede, il mio era un rischio calcolato. Peccato solo che ci siamo scontrati di nuovo tra di noi». Già, perché i due finnici erano già finiti ai ferri corti due GP fa, in Russia, e in quell'occasione fu proprio Raikkonen ad essere penalizzato: «Non ho nulla contro nessuno, queste sono le corse – conclude lui – Quel che è successo è successo. È semplicemente stato un weekend di m...».