19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
L'abbandono degli ex campioni del mondo

Red Bull: «Ci cacciano dalla Formula 1»

L'ultimo grido d'allarme arriva dal loro geniale progettista Adrian Newey: «Mercedes e Ferrari hanno paura di fornirci i motori. Con la Renault il matrimonio è arrivato alla fine. Dunque siamo costretti a ritirarci»

ROMA – La Red Bull è circondata. Da una parte c'è la Mercedes, che non ci pensa proprio a vendere i propri imbattibili motori ad un potenziale rivale nella corsa al titolo mondiale. Da un'altra la Ferrari, che ha proposto sì un accordo, ma solo per i fratelli minori della Toro Rosso. A chiudere la tenaglia la Renault, attuale motorista delle «lattine», con cui il matrimonio pluri-iridato si è ormai logorato a tal punto da scivolare verso la china di un inevitabile prossimo divorzio. Una situazione che sembra dunque irrisolvibile, almeno in tempi brevi. E che, in assenza di un propulsore per la prossima stagione, potrebbe portare la squadra quattro volte campione del mondo alla decisione shock di dover abbandonare la Formula 1.

Il progettista non ha speranze
L'ultimo grido di allarme, in ordine di tempo, arriva dallo storico progettista della squadra, quel geniale ingegnere che risponde al nome di Adrian Newey e che ha firmato tutte le monoposto che vinsero titoli a ripetizione nelle mani di Sebastian Vettel. Se ancora era accesa una piccola fiammella di speranza di poter rinnovare l'accordo con la Renault, quantomeno per l'assenza di un'alternativa praticabile, il tecnico inglese l'ha spenta definitivamente: «Purtroppo, la nostra relazione con la Renault è arrivata ad uno stato praticmente terminale, il matrimonio è andato troppo in crisi – ha confessato Newey all'agenzia di stampa Reuters – Perciò non abbiamo un motore per il prossimo anno. Mercedes e Ferrari si sono rifiutate di fornirci i loro perché hanno paura. E quindi rischiamo di essere costretti ad uscire dalla Formula 1».

Vincere o niente
Del resto, il deterioramento dei rapporti tra il team di Milton Keynes e il costruttore francese è dovuto a ben precise questioni di ordine tecnico. In parole povere, alle deludenti prestazioni e alla terribile affidabilità che hanno caratterizzato gli ultimi motori usciti dalle officine di Viry-Chatillon. E alle insufficienti speranze di un miglioramento a breve termine: «Devono migliorare, ma non hanno trovato una direzione chiara da percorrere per farcela – ha aggiunto Newey riferendosi sempre alla Renault – La Red Bull non dovrebbe essere messa in condizione di essere sulla griglia di partenza solo per fare numero». Dunque, meglio ritirarsi. E assottigliare ancora di più il già scarno panorama di partenti di un campionato ormai sull'orlo della crisi.