Valentino è tranquillo, Lorenzo scatenato
Il terzultimo GP del Mondiale, questo weekend in Australia, sarà già cruciale per la volata al titolo. E mentre il Dottore si prepara come sempre, affrontando una gara alla volta, 'Por Fuera' è ormai costretto a giocarsi il tutto per tutto
PHILLIP ISLAND – La tranquillità di chi ha fiducia nei propri mezzi contro l'agitazione di chi sa di giocarsi le ultime carte a sua disposizione. Con questo stato mentale i duellanti per il titolo mondiale della MotoGP, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, si presentano al via del Gran Premio d'Australia, seconda delle tre gare consecutive del trittico orientale. E, in una battaglia che si gioca in pista tanto quanto fuori, a suon di scontri ruota a ruota ma anche sul piano della tenuta psicologica, quello che all'apparenza potrebbe essere derubricato a semplice dettaglio caratteriale rischia invece di giocare un ruolo fondamentale.
Una gara alla volta
Partiamo dal Dottore. Sulla carta sono molti gli elementi a suo favore: dai diciotti punti di vantaggio in classifica (che gli darebbero la matematica certezza di vincere il titolo anche solo arrivando sempre secondo) alla pista di Phillip Island che, come la successiva di Sepang, si adatta alle sue caratteristiche meglio che a quelle del suo avversario. Eppure tutti questi ragionamenti, al campione di Tavullia, interessano poco. Lui mantiene il sangue freddo, e continua a fare ciò che ha sempre fatto, ovvero puntare al bersaglio massimo, allontanando la tentazione di accontentarsi di portare a casa qualche punto importante in classifica generale: «Penso che la cosa migliore sia quella di affrontare il campionato gara per gara – afferma alla vigilia del fine settimana – incominciando da Phillip Island. Voglio concentrarmi, cercare di trarre il massimo, fare una bella gara e arrivare sul podio, davanti a Jorge. Spero che il weekend vada bene come quello dell'anno scorso». In cui riuscì a salire non solo sul podio, ma addirittura sul gradino più alto: «Phillip Island è una pista molto particolare – prosegue il nove volte iridato – Mi piace, come alla maggior parte degli altri piloti, ma è sempre difficile trovare il giusto assetto e le condizioni spesso sono impegnative, con molto vento e temperature fredde».
Tutto per tutto
L'atteggiamento di 'Por Fuera' è molto diverso. Il maiorchino, dalla sua, sa di avere una comprovata velocità sia sulla pista asciutta che su quella bagnata. Ma che spesso ha faticato a tradurre in risultati e quindi in punti: come nell'ultima gara a Motegi, dove con frustrazione ha dovuto subire il sorpasso di Valentino mentre il circuito si asciugava. Gli altri quattro punti persi per strada in Giappone rendono ora sempre più ripida la salita che lo attende. E le occasioni per rimontare, del resto, sono sempre di meno. Ecco perché Lorenzo non si può proprio permettere la calma: al contrario, è costretto a giocarsi il tutto per tutto. «Quella di Motegi è stata un'altra gara strana e ho perso dei punti importanti – ammette il pilota spagnolo – ma sono ancora in corsa per il titolo mondiale. È vero che i 18 punti di Valentino sono un margine difficile da colmare, ma io ci proverò con tutte le mie forze. Se riuscirò a vincere tutte le gare che rimangono e Vale dovesse commettere degli errori, potrei vincere il campionato. Ora – prosegue Jorge – ci aspetta un'altra bella gara. Phillip Island è una pista che mi piace molto, ma che piace anche a Vale, perciò qui sarà interessante. Il circuito è molto impegnativo per la messa a punto della moto, anche per via delle complicate condizioni meteo, perciò dovrò essere pronto a tutto». Anche perché, stavolta, non avrà più seconde chance.