20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
I duellanti

Il bravo ragazzo Vettel contro il tamarro Hamilton

Non solo rivali sulla griglia di partenza della Formula 1. Lewis e Sebastian hanno anche due caratteri e due stili di vita letteralmente opposti: uno guascone ed esibizionista, l'altro riservato e maniacalmente geloso della propria privacy

ROMA«Il mio stile di vita? Non assomiglia per niente a quello di Lewis Hamilton». Perfino quando viene interrogato direttamente sulla questione, Sebastian Vettel non perde il proprio aplomb. Sostenere che il primo e il secondo pilota nella classifica del Mondiale di Formula 1 hanno semplicemente due stili di vita differenti rientra nella categoria degli eufemismi. Il ferrarista tedesco e l'anglo-caraibico della Mercedes, in effetti, hanno due caratteri letteralmente agli antipodi. Il campione del mondo in carica guascone, esibizionista, perfino un po' sfacciato, sempre in compagnia di qualche starlette, costantemente in mostra sui red carpet di tutto il mondo davanti agli obiettivi dei paparazzi, quando non è lui stesso a ritrarsi nei selfie che poi posta su Instagram. Il nuovo leader della rossa, al contrario, assomiglia molto di più al suo predecessore Michael Schumacher nella sua strenua difesa dal mondo esterno di tutto ciò che accade all'interno del guscio della sua vita familiare e privata.

La scoperta della figlia
A tal punto che perfino la notizia della nascita della sua seconda figlia, avuta dalla sua partner Hanna, era rimasta del tutto riservata. Solo una recente conversazione con il presidente della Ferrari Sergio Marchionne, captata casualmente dai microfoni della televisione nel paddock, ha rivelato al mondo questa lieta notizia: «Matilda! – è stato sentito esclamare il manager italo-canadese – La tua prima?». «La seconda», ha risposto il pilota. Non che dietro all'ossessione per la privacy del quattro volte iridato si nasconda chissà quale indicibile segreto da custodire. Il motivo di questa decisione è molto più banale: «Ci sono persone che ti rispettano e altre che non lo fanno – ha dichiarato al quotidiano spagnolo El Pais – Io sono uno sportivo, nulla di più. Ovviamente, una cosa è quando sei sulla griglia di partenza e le tribune sono piene di tifosi, che ti incoraggiano con la tua bandiera o con quella della Ferrari. Un'altra è la mia vita privata. Non deve essere necessariamente legata al mio lavoro».

Quello della porta accanto
Vaglielo a spiegare al suo primo rivale nella corsa al titolo mondiale: «Ma ognuno è libero di vivere la propria vita come crede – aggiunge lo stesso Vettel – Al momento sono molto impegnato nel mio lavoro, perché la Ferrari non è ancora là dove vorremmo che fosse». Come a dire che Hamilton, invece, si può permettere di vivere la vita mondana perché ha la fortuna di ritrovarsi sotto il sedere una freccia d'argento ormai prossima alla perfezione. Preferire lo stile di vita appariscente o quello più riservato è pur sempre una questione di gusti: solo qualche mese fa, per dire, il patron della F1 aveva apertamente lodato le qualità di Lewis come più noto testimonial del suo sport nei rotocalchi di tutto il mondo. Ma una cosa lasciatecela dire: quanto è bello vedere un 28enne milionario, famoso in tutto il mondo, che ha raggiunto la vetta nel proprio settore e che, nonostante questo, è riuscito a non montarsi la testa. Semplicemente, un ragazzo normale. E, proprio per questo, dunque, una vera rarità.