3 maggio 2024
Aggiornato 02:30
Il rivale del Dottore accorcia le distanze

Non basta il miglior Vale: Lorenzo torna in corsa per il titolo

Jorge, imprendibile sul suo circuito di casa ad Alcaniz, torna al successo. Rossi le prova tutte per agguantare il secondo posto, ma alla fine deve cedere a Pedrosa. E perde nove punti cruciali nella volata mondiale

ALCANIZ – Un duello che è già nella storia della MotoGP quello per il Mondiale 2015 tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. Ogni volta in cui uno dei due contendenti sembra prendere il largo in classifica, poi l'altro tira fuori dal cilindro una gara capolavoro e si rifà sotto. Il copione si è ripetuto puntuale anche nel Gran Premio d'Aragona: dopo due gare bagnate che avevano favorito il Dottore, stavolta è stato il padrone di casa 'Por Fuera' ad aggiudicarsi il successo. E a rosicchiare nove, cruciali punti nella graduatoria iridata, rientrando decisamente nella battaglia per il titolo. «Da giovedì pensavo che questa sarebbe stata una gara molto importante – riflette il maiorchino a fine gara – Se avessi perso altri punti, sarebbe stato quasi impossibile vincere il campionato. Sono stato fortunato per la caduta di Marc, che sarebbe stato molto difficile da battere qui, ma comunque non mi sono mai potuto rilassare, sono dovuto rimanere concentrato, guidare precisamente e tenere il ritmo. Ora mi sono messo alle spalle le ultime due gare sfortunate e posso guardare avanti».

Tutte le carte più una
E dire che Valentino Rossi le ha provate davvero tutte per concedere al suo rivale meno punti possibile. La vittoria, oggi, era obiettivamente fuori portata, ma il campione di Tavullia ha cercato fino all'ultimo giro di strappare il secondo posto a Dani Pedrosa, in un entusiasmante testa a testa poi conclusosi a favore dello spagnolo. «Quando si perde una battaglia come questa, da un certo punto di vista è sempre una brutta sensazione – ammette Vale – Ma comunque sono contento del buon risultato e della bella gara. Mi sono divertito, perché ero forte, veloce e potevo guidare bene la moto. Sulla pista di Aragon, così difficile, sicuramente è stata la miglior gara della mia carriera. Non ero abbastanza veloce per stare davanti a Dani, che aveva un buon passo, perciò ho cercato di tenere la sua ruota. E alla fine mi sono giocato tutte le carte, anche una che non mi aspettavo, in un punto in cui non si può superare (l'attacco conclusivo alla chicane del bus stop, ndr), ma non è bastato. Peccato per aver perso cinque punti in più, ma ci ho provato».

Pronti alla resa dei conti
A quattro gare dalla fine, dunque, le lunghezze che separano i duellanti sono rimaste solamente 14. E nessuno dei due è pronto a cedere un millimetro al suo avversario. «La battaglia è molto dura e si gioca punto su punto, ad ogni gara – prosegue il pesarese – Jorge guida in modo fantastico, vicino alla perfezione, perciò sarà difficile, ma io ci sono e sono piuttosto competitivo». «A forza di perdere punti e di recuperarne, questo campionato sta diventando molto interessante – chiosa Lorenzo – Devo continuare a rimontare: non sarà facile perché Valentino, come abbiamo visto oggi, non si arrende mai ed è fortissimo in gara, ma io ho un buon potenziale e darò il massimo». Due campioni di livello assoluto, che godono della reciproca stima di compagni di squadra, ma che una volta abbassata la visiera lottano fino alla morte. Cosa si può volere di più da una volata mondiale?