18 maggio 2024
Aggiornato 08:00
Sconfitta con onore

Ferrari, se il secondo posto vale quanto il successo

Anche nel GP di casa la rossa non è riuscita a scalfire la superiorità Mercedes. Ma poco importa: l’emozione del podio ripaga il team e Vettel del loro impegno. Un problema alla partenza rovina la gara di Raikkonen

MONZA – È solo un altro podio, certo. Ma, stavolta, vale quasi quanto una vittoria. «Il miglior secondo posto della mia carriera – lo definisce senza mezzi termini Sebastian Vettel – L’emozione è incredibile». La prima volta nella top 3 in Italia da pilota Ferrari. E, per giunta, una spinta importante, almeno dal punto di vista comunicativo, nel tentativo di garantire la sopravvivenza di Monza nel calendario del Mondiale di Formula 1. «Guardate questa folla, dice tutto – ha commentato il ferrarista tedesco a caldo, dall’alto del podio – Quando stiamo sulla griglia di partenza, guardiamo alla nostra destra, alla nostra sinistra e vediamo gente felice anche solo di far parte di tutto questo. Basta questo a cambiarci la giornata: è semplicemente incredibile. Se lo cancellassero dal calendario per delle schifose questioni di soldi, praticamente ci strapperebbero il cuore. Siamo qui, stiamo correndo e ci basta».

Mercedes irraggiungibile
Se però dalle ragioni del cuore si passa a quelle della testa, anche Sebastian è costretto ad ammettere che oggi i suoi sogni di vittoria si sono infranti contro un muro. Quel muro invalicabile dello strapotere Mercedes; quel muro che oggi, con il dominio targato Sebastian Vettel dal primo all’ultimo giro, è sembrato ancora più tristemente solido. «La velocità c’era – guarda il lato positivo il pilota teutonico – Non abbastanza per vincere, ma ci abbiamo provato in tutti i modi. Monza è conosciuta come pista di motore e conosciamo tutti la superiorità della Mercedes su questo campo». Nonostante tutto, insomma, l’entusiasmo è talmente forte da superare anche la delusione della sconfitta sportiva patita in casa: «I nostri motoristi hanno fatto un grande lavoro: naturalmente sappiamo di dover migliorare in alcune aree, ma lo faremo. Giorno dopo giorno».

Kimi e il giallo della partenza
La stessa commozione, però, non può certo condividerla il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen. E, stavolta, non per colpa del suo solito carattere glaciale. Il finlandese, galvanizzato dalla seconda piazza sulla griglia di partenza, ha visto sfumare ogni sua velleità fin dalla partenza, quando è rimasto drammaticamente bloccato mentre gli avversari lo sfilavano uno per uno. «La macchina è andata in anti-stallo quando ho lasciato andare la prima frizione – è la versione del pilota – Per quanto ne so, ho compiuto l’operazione corretta, ma la seconda frizione ha avuto un problema perché non era nel posto corretto. Sono piuttosto sicuro di avere fatto la procedura consueta, come sempre. Ma dopo qualche secondo mi sono ritrovato all’ultimo posto». Ma i vertici della squadra non la pensano alla stessa maniera: anzi, accollano a lui le responsabilità dell’errore. «Deve aver sbagliato lui in partenza, peccato», sintetizza il presidente Sergio Marchionne. «Probabilmente ha commesso uno sbaglio con la pulsantiera», aggiunge il team principal Maurizio Arrivabene. Poi Raikkonen ce l’ha messa tutta e ha chiuso quinto, al termine di una gara tutta in rimonta. Ma i sogni di gloria ormai erano volati via. Anche per lui.