13 maggio 2024
Aggiornato 06:30
La battaglia ricomincia da Brno

Rossi vs Lorenzo: il Mondiale MotoGP riparte da zero

Dopo undici Gran Premi, i due piloti della Yamaha si ritrovano appaiati in testa alla classifica iridata a quota 211 punti. Dai risultati delle prossime sette gare si deciderà la corsa al titolo, tra due campioni speculari e complementari

BRNO – Il Mondiale 2015 di MotoGP durerà, di fatto, solo sette gare. Da oggi, dopo il Gran Premio della Repubblica Ceca, infatti, le prime undici corse sono ufficialmente finite in un cassetto: i due leader del campionato, Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, ripartono da zero. O meglio, da 211: la quota di punti che li vede incredibilmente appaiati in testa alla classifica iridata. Per un puro gioco statistico (le cinque vittorie contro le tre del rivale), in realtà, al comando formalmente c'è Lorenzo, che per la prima volta dall'inizio dell'anno ha detronizzato il Dottore. Ma la vera stagione comincia solo ora. E questo lo sanno tutti. «È incredibile che dopo undici gare ci troviamo a pari punti – commenta il campione di Tavullia – Questo significa che sarà una grande battaglia, e lo è già». «Ora insieme a Vale cominciamo un nuovo campionato, da zero come se fosse la prima gara – conferma 'Por Fuera' – e vedremo cosa accadrà».

Velocità contro costanza
Lo stato di forma emerso dagli ultimi Gran Premi sembrerebbe porre in vantaggio il maiorchino. «Dopo la pausa estiva – ammette Rossi – Jorge è tornato in gran forma. Ha corso due gare fantastiche, compreso a Indy, dove ha lottato con Marc fino all'ultimo giro. Per arrivare a Valencia lottando per il campionato con lui dovrò lavorare sodo, per essere più forte e cercare di andare più veloce. La differenza sta tutta qui: nella velocità che siamo in grado di sviluppare, specialmente alla domenica. E di solito Jorge è sempre molto, molto veloce, in tutte le condizioni». Alla velocità di Lorenzo, però, il pesarese contrappone una costanza di rendimento da vero schiacciasassi: «La differenza quest'anno è che Vale è costante in maniera incredibile – ribatte l'iberico – Questo significa che, pur avendo vinto cinque gare, se non riuscirò a stare sempre sul podio sarà difficile lottare con lui. Perciò da questo momento fino all'ultima gara il mio obiettivo sarà sempre quello di salire sul podio: vincere quando potrò e finire secondo o terzo quando non sarà possibile. Solo così potrò lottare per il campionato a Valencia. O, chissà, magari anche prima».

Così uguali, così diversi
Era dal 2009 che i due piloti della Yamaha M1 non si trovavano contrapposti, l'uno contro l'altro, nella lotta per il Mondiale della classe regina. «Penso che la nostra guida sia molto simile – analizza l'iberico – Siamo molto puliti, portiamo molta velocità in curva, otteniamo tempi sul giro molto costanti in gara e sbagliamo poco. Forse lui usa una messa a punto diversa per frenare più tardi e più seccamente e per questo in lotta ha un certo vantaggio. Ma se io mi sento meglio in moto posso essere molto veloce: dipende dalla pista. Questo potrà fare la differenza nelle prossime gare». E anche Valentino lo sa bene: «Ogni anno è diverso, ma penso che sulla carta ci siano più piste in cui Jorge è più forte di me. Ma ci sono anche altri circuiti in cui siamo alla pari». Prevedere come andrà a finire, a questo punto, è davvero impossibile. Perfino per loro.