29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Calcio | Serie A

Milan, si allo stadio al Portello: l’inizio di una nuova era

La tanto attesa fumata bianca da parte di Fondazione Fiera sulla costruzione del nuovo impianto rossonero, arrivata solo nella tarda serata di ieri, ha aperto scenari di vittorie e guadagni. Entusiasta Barbara Berlusconi, anima di questo straordinario progetto: «Momento storico per il Milan, lo stadio porterà dai 50 agli 80 milioni l’anno».

MILANO - Sono stati indubbiamente anni difficili, gli ultimi, per i tifosi del Milan. Stagioni che resteranno nella storia rossonera per l’austerity imperante, per la ripetuta assenza di risultati, per le umiliazioni subite a qualsiasi latitudine, perfino per gli 80 punti di distacco accumulati dai rivali della Juventus negli ultimi due campionati. Ma se avessero chiesto ai fans del diavolo la disponibilità ad accettare un periodo triste e cupo in cambio di una rinascita così vivace, luminosa, brillante, come quella che si sta materializzando giorno dopo giorno in via Aldo Rossi, in molti probabilmente avrebbero detto si.

Da Mr. Bee al nuovo stadio
Prima il ricco e sontuoso progetto di Casa Milan, realizzato al Portello da un’idea della frizzante figlia del capo, Lady Barbara Berlusconi, che ha dato una prima spolverata all’immagine ormai sbiadita dell’ex club più titolato al mondo.
Poi l’ingresso in società (ancora da formalizzare con le firme sui contratti ma ormai ci siamo) di Mr. Bee Taechaubol e dei suoi soci cinesi e thailandesi, pronti ad investire la considerevole cifra di 480 milioni di euro per il 48% del pacchetto azionario del Milan, con la conseguente apertura sui mercati asiatici e la prossima quotazione in Borsa a Hong Kong.
Adesso la notizia che rappresenta la ciliegina sulla torta di un progetto di rilancio che potrebbe rilanciare il Milan in cima al mondo: l’ok per la costruzione di uno stadio di proprietà, sulla scia di quanto ha già fatto la Juventus e che anche la Roma sta disperatamente cercando di fare. 

A Milano nasce il quartiere rossonero
Anche l’idea del nuovo stadio è arrivata da una brillante intuizione della maga dell’innovazione, l’amministratore delegato per la parte commerciale del Milan Barbara Berlusconi. Fin dal suo ingresso in società Lady B. ha manifestato il suo desiderio di adeguare il potere economico del club di famiglia a quello delle principali squadre in Europa. E il passo decisivo non poteva essere che un impianto di proprietà, magari da costruire nella stessa zona di Casa Milan, il Portello, in modo da dare vita ad un vero e proprio quartiere rossonero, proprio lì nel centro di Milano.

Lady Barbara: «Milano come Londra»
Al termine di sei mesi di battaglie, riunioni, rilanci e carte bollate, Fondazione Fiera ha concesso il si tanto atteso, consentendo finalmente a Lady Barbara di brindare: «È una giornata storica per tutto il popolo rossonero e per Milano - le parole di Barbara Berlusconi -. La nostra è prima di tutto una sfida culturale, visto che proponiamo uno stadio urbano in grado di favorire lo sviluppo dell'area che ci ospiterà, di renderla più sicura, un simbolo della città, di cambiare completamente la mentalità di chi si reca allo stadio proponendo servizi e momenti di intrattenimento non solo per i 90 minuti della partita. Contemporaneamente ci batteremo per disincentivare il trasporto privato e favorire quello pubblico. Milano, dunque, come Londra. Anche a Londra, infatti, gli stadi sono urbani, si raggiungono in metrò e hanno consentito la riqualificazione delle aree in cui sono stati costruiti».

Pochi nostalgici e qualche dubbio: basteranno 48.000 posti?
In un oceano di entusiasmo c’è da registrare anche qualche mugugno, quello dei nostalgici di San Siro, non propriamente felici all’idea di abbandonare il tempio di tutti gli storici trionfi rossoneri, la Scala del Calcio, e soprattutto lasciarlo ai rivali dell’Inter.
Anche su questo punto Barbara Berlusconi ha provveduto a fare chiarezza, spazzando via tutti i dubbi della tifoseria: «Lo sfruttamento dello stadio di proprietà porterà nella casse del Milan dai 50 agli 80 milioni l'anno, risorse che saranno utilizzate anche per l'acquisto di nuovi giocatori».
Ricominciare ad investire pesantemente per la costruzione della squadra, ecco una buona ragione per accettare anche il trasferimento al Portello.
Un dubbio, un ultimo dubbio, però resta: basterà un impianto da «appena» 48.000 posti, a soddisfare le esigenze di un affamato e nuovamente entusiasta popolo rossonero?