Marchionne promuove Vettel: «L'uomo giusto per la Ferrari»
È bastato l'inizio di stagione 2015 a convincere il neo-presidente della rossa della scelta del pilota tedesco: «Pilota completo, di quelli difficili da trovare». Il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen, invece...
MARANELLO – Sergio Marchionne non ha dubbi: Sebastian Vettel è l'uomo giusto per guidare la Ferrari verso la resurrezione. Il neo-presidente del Cavallino rampante non aveva mai incontrato il quattro volte campione del mondo prima della firma del suo attuale contratto, che lo ha portato a Maranello in sostituzione di Fernando Alonso, dopo il passaggio di quest'ultimo alla McLaren. Ma sono bastati i risultati ottenuti nei primi Gran Premi, in cui Vettel ha riportato la rossa prima sul podio e poi alla vittoria in Malesia, spazzando via i fantasmi di un 2014 da incubo, per convincere definitivamente il numero uno del gruppo Fiat. Proprio il tedesco, secondo Marchionne, è il pilota «completo» di cui ha bisogno la Ferrari.
Vettel è il pupillo del presidente
«Non ho alcun dubbio nella mia mente – ha commentato il presidente – Penso che sia un pilota superbo, che abbia una costanza di rendimento fenomenale in tutto ciò che fa. È un pilota completo, uno di quelli difficili da trovare: comprende molto bene la vettura e il suo stile di esecuzione è impeccabile. Fa le cose per bene e con costanza, e riuscirci in pista a quella velocità non è facile. Ci sono persone che appartengono ad un selezionatissimo gruppo di campioni del mondo: lui è uno di quelli. Siamo fortunati ad averlo con noi, il mio unico obiettivo è quello di dargli la vettura che sia in grado di farlo vincere. Tutto qui. Il resto deve farlo lui e ne è capace».
Raikkonen sul banco degli imputati
Se il posto di Sebastian Vettel alla Ferrari sembra dunque blindatissimo, molto più in bilico è invece la posizione del suo compagno di squadra Kimi Raikkonen. Da diversi mesi sono incerte le trattative per il rinnovo del suo contratto, che scade a fine stagione, e non ha certo aiutato quello strano testacoda durante l'ultimo Gran Premio in Canada, che ha fatto perdere a lui e alla Scuderia un podio ormai in tasca. Ma è stata davvero tutta colpa del finlandese? Il team principal Maurizio Arrivabene, pur non concedendo attenuanti al suo pilota («Non ci sono scuse – lo ha bacchettato – Abbiamo gettato via un podio, questa è la verità»), ha dovuto ammettere che le ragioni di questo episodio restano oscure: «Un fatto che non abbiamo ancora compreso pienamente, e che potrebbe essere dovuto a un concorso di colpa, visto che ci ha detto che la stessa cosa era successa un anno fa». In compenso, Raikkonen ha incassato la difesa di un suo illustre connazionale, il due volte campione del mondo Mika Hakkinen: «In assoluto, le ragioni del testacoda non sono chiare – ha commentato l'ex star della McLaren – La Ferrari non ha rivelato esattamente cosa sia accaduto, ma probabilmente dovrebbe farlo, per mettere fine alle voci. Se un pilota lascia i box e la macchina ha una messa a punto diversa, il team deve farci attenzione». Forse, dunque, non è stata proprio tutta colpa del povero Kimi.
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