Marchionne: «Lotteremo con la Red Bull». Vettel: «No, saremo secondi»
Il presidente e il primo pilota lanciano la sfida agli avversari in vista del Gran Premio d'Australia della prossima settimana. E Sebastian svela un retroscena: «Avviai le trattative con Maranello già nel 2008».
MARANELLO – L'inarrivabile competitività e la granitica affidabilità messe in mostra dalla Mercedes agli ultimi test di Barcellona non sembrano aver scalfito le ambizioni della Ferrari. All'apertura del Salone di Ginevra, il neo-presidente Sergio Marchionne ha lanciato la sfida: «Saremo alla pari con la Red Bull», rinviando invece al 2018 l'appuntamento con il Mondiale.
Ma il suo pilota di punta Sebastian Vettel, che nelle stesse ore era invece rientrato nella sua nativa Germania per partecipare all'evento di uno sponsor a Moenchengladbach, ha fissato l'asticella ancora più in alto: «Spero che a medio termine saremo la seconda forza dietro la Mercedes». Davanti, quindi, anche alla Williams, che pure in Spagna ha concluso le prove con riscontri cronometrici più competitivi di quelli della rossa. «Dipende da quanto sarà forte e dominante la Mercedes a inizio stagione – ha spiegato il tedesco – Ci aspettiamo che lo sia molto, ma alle sue spalle la lotta sarà molto aperta».
In un'intervista rilasciata ai microfoni della Gazzetta dello Sport, poi, il quattro volte campione del mondo si è concesso una previsione ancora più precisa delle forze in campo: «Al 50% il Mondiale lo vincerà ancora la Mercedes. Lo scorso anno non mi aspettavo affatto un Nico Rosberg così forte, specialmente nelle qualifiche. In gara poi è stato quasi sempre vicinissimo a Lewis Hamilton. Restano sempre loro gli uomini da battere. Quanto siamo forti noi è difficile dirlo: bisogna avere pazienza. Ma la macchina va senz'altro bene, io e Kimi siamo contenti. La Ferrari è una squadra con tanta gente che se n'è andata e altrettanta che è subentrata. Serve tempo per amalgamarsi, ma prima o poi arriveremo».
Nel corso della stessa intervista, Vettel ha raccontato un inedito retroscena sull'inizio dei suoi primi flirt con la rossa: «Con Domenicali, a partire dal 2008 quando ero in Red Bull, ho discusso di tanto in tanto di quello che poteva essere un mio potenziale futuro in Ferrari. Nel 2010 un altro approccio, ma sempre senza cose per iscritto. Nell'inverno fra il 2012 e 2013 sono persino andato in segreto a Maranello a incontrare Montezemolo e conversare sullo stesso argomento. Finché a metà dello scorso anno, quando Domenicali non c'era più e i contatti continuavano, ho incontrato Marco Mattiacci e ho di nuovo parlato con Montezemolo. Ma anche Montezemolo e Mattiacci a un certo punto sono usciti di scena. La trattativa è andata comunque avanti e ho chiesto un parere a Sabine Kehm, la manager di Schumacher. Purtroppo non ho potuto parlare con Michael...».
Una storia d'amore di quelle che cominciano da lontano, dunque. E che sembra avere basi davvero solide, se bisogna credere alle lodi che perfino un uomo solitamente riservato come lo stesso Marchionne ha dedicato al suo nuovo primo pilota: «Un tipo razionale, preciso, non emotivo, impegnato, rispettoso. Una persona estremamente equilibrata». A descriverlo così, sembra ricordare un certo Michael Schumacher.
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