30 luglio 2025
Aggiornato 23:00
La Superbike torna in pista il 22 marzo in Thailandia

Ducati al bivio: Bayliss o Pirro per sostituire Giugliano?

Il primo pilota starà lontano dalle corse per altri tre Gran Premi. Come in Australia, sarà ancora il mito Troy a prendere il suo posto, o la scelta cadrà sul più giovane e allenato collaudatore pugliese?

BORGO PANIGALE – L'unica certezza, per ora, è quella che non avremmo voluto mai avere: Davide Giugliano sarà costretto in panchina per altri due mesi. La frattura delle due vertebre lombari e di quella dorsale riportata negli ultimi test pre-campionato, fortunatamente, non è grave, ma richiede novanta giorni di assoluto riposo. Lo hanno confermato la settimana scorsa gli specialisti del policlinico di Modena, facendo eco alle prime diagnosi dei colleghi australiani.

Il che significa che la punta di diamante della squadra Ducati, velocissimo nel corso delle prove invernali, dovrà saltare almeno altre tre gare: i Gran Premi di Thailandia, Aragon e Olanda. Mettendo così una pietra tombale sulle sue fondate aspirazioni di titolo. E qui, per la casa di Borgo Panigale, si apre il dilemma: a chi affidare la sua Panigale 1199R? Nel weekend inaugurale in Australia, la scelta è ricaduta sulla leggenda Troy Bayliss: complici il poco tempo a disposizione, la disponibilità manifestata dall'idolo locale a ritornare in pista e il colpo mediatico che ha rappresentato per la prima stagionale.

Il 22 marzo, però, si torna in pista e stavolta la decisione è meno scontata. Lo stesso Bayliss ha twittato venerdì scorso: «Oggi sarà sì o no, molto semplicemente: spero di non essermi allenato per nulla». Ma il weekend è passato e dalla Ducati non è arrivata ancora alcuna notizia. Segno che la candidatura del 47enne è realistica, ma che qualche dubbio su di lui ancora permane. Un conto è un'apparizione una tantum, quasi un tributo; un altro è fargli affrontare tutta la prima fetta del Mondiale, senza avere avuto il tempo di provare a sufficienza il mezzo e con sulle spalle il peso dell'età e delle aspettative. Peraltro non rispettate a Phillip Island dove, nonostante i tempi a tre decimi dai migliori nelle prove, ha chiuso solo 13° e 16° in gara.

Nella prossima gara sull'inedito circuito di Buriram, però, Bayliss avrebbe il vantaggio di partire alla pari con i rivali quanto a conoscenza del circuito, nuovo per tutti. E la sua figura così carismatica potrebbe dare un'ulteriore mano alla rossa sul territorio thailandese, un mercato sempre più importante per le vendite delle moto italiane. A contendergli il sedile c'è però innanzitutto Michele Pirro, collaudatore della Ducati che già sostituì nel 2013 proprio in Superbike Carlos Checa, oltre ad aver ricoperto innumerevoli volte questo ruolo in MotoGP (cogliendo tra l'altro un 8° posto a Le Mans due anni fa).

Veloce è veloce, esperto pure, conosce la moto ed è in forma per le gare, poiché quest'anno correrà proprio con la Panigale nel campionato italiano Civ. Il problema è che il 28enne pugliese ha in vista un fittissimo calendario di collaudi per la MotoGP, con la Desmosedici GP15 e le gomme Michelin che saranno montate dal 2016: sarà in Qatar martedì 17 e poi di nuovo a Rio Hondo, in Argentina. È questo il ruolo per cui la Ducati lo ha assunto ed è anche un ruolo di primaria importanza, dunque la casa non si può permettere intoppi che possano metterlo a rischio. C'è poi una terza ipotesi, ma poco gradita dalle televisioni, trattandosi di un nome di scarso richiamo: lo spagnolo Javier Fores, secondo collaudatore Ducati, campione uscente della Superbike tedesca e già sostituto di Carlos Checa sulla Panigale nell'ultima gara del 2013. Un bel dilemma, non c'è che dire...