Tour a rischio per Nibali
L’Uci vuole togliere la licenza all’Astana, la squadra di Nibali. La decisione dopo i casi riguardanti 2 corridori della formazione kazaka. Se anche il Tas sarà d’accordo il vincitore del Tour dovrà cambiare formazione per continuare a correre.
MILANO- L'Unione Ciclistica internazionale ha rinviato di una settimana la decisione sulla concessione all'Astana di Vincenzo Nibali della licenza per essere inserita all'interno delle squadre del World Tour necessaria per partecipare ai grandi giri internazionali. La decisione, scrive l'edizione online della Gazzetta dello sport, è dovuta ai due casi di doping che hanno colpito il team nei mesi scorsi relativa ai fratelli kazaki Valentin e Maxim Iglinskiy, entrambi per Epo (eritropoietina).
Nibali estraneo alla vicenda
Vincenzo Nibali, vincitore del Tour de France con la squadra kazaka, è assolutamente estraneo alla vicenda. Il messinese alla vigilia della consacrazione in maglia gialla sui Campi Elisi, sabato 26 luglio disse: «E' grazie anche ai controlli antidoping più stretti e rigorosi se io ho potuto vincere il Tour». Ma adesso si apre uno scenario che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe liberare tutti i corridori della squadra, Nibali in testa.
Kreuziger: mai dopato, situazione kafkiana
«Non mi sono mai dopato, ne' ho mai infranto le regole e il sistema dovrebbe essere più trasparente. Mi sembra di vivere il processo di Kafka ma la mia famiglia ed io crediamo ancora che il buon senso prevarrà». Roman Kreuziger è stanco del limbo in cui è costretto a vivere. Il corridore ceco della Tinkoff-Saxo si sta preparando alla prossima stagione ma su di lui pende una possibile squalifica. Contattato dall'Uci alla vigilia del Tour de France 2013 per le anomalie nel passaporto biologico fra marzo e agosto 2011 e dall'aprile 2012 fino alla fine del Giro d'Italia di quell'anno, Kreuziger, che nei periodi contestati era in forza all'Astana, non è stato mai sospeso ma prima dello scorso Tour era arrivata l'apertura del procedimento e la Tinkoff-Saxo aveva così deciso di non schierarlo. Ma, vista l'assenza di ulteriori novità, la squadra aveva deciso di impiegarlo nel Giro di Polonia ed eventualmente nella Vuelta di Spagna ma a inizio agosto ecco la sospensione dell'Uci. A settembre, però, il Comitato olimpico ceco lo ha prosciolto da ogni accusa ma la Federazione internazionale e la Wada hanno deciso di ricorrere al Tas e rischia ora una squalifica fino a quattro anni. «Vorrei una risoluzione della vicenda il prima possibile - si sfoga in un'intervista a 'Cyclingnews' - Non è facile per me, la gente pensa che io sia sospeso ma ad oggi risulto innocente». Tra l'altro Uci e Wada stanno ancora preparando il ricorso e l'udienza al Tas potrebbe slittare fino ai primi di gennaio.
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