Inzaghi, innamorato di Milan: «È la mia vita»
Il capitano rossonero, Riccardo Montolivo, dal ritiro della Nazionale, non si sbilancia su Pippo: «Non lo conosco come allenatore». Inzaghi si sente pronto: «Il Milan è la mia storia, farò tutto quello che mi si chiede».
MILANO - Troppe chiacchiere in questi ultimi giorni per uno come Pippo Inzaghi che ha sempre preferito parlare con i fatti. Per questo ha voluto esprimere il suo parere su tutto quello che ha improvvisamente iniziato a girargli attorno: «Ci tenevo a dire che sono l'allenatore della Primavera fino al 30 giugno 2016, non ho avuto altre comunicazioni fino ad ora, sono un dipendente del Milan e se il Milan mi chiamerà per altre mansioni sarà ben felice, altrimenti resto ad allenare la Primavera».
IL MILAN È LA MIA VITA, SE CLUB CHIAMA SONO FELICE - Filippo Inzaghi preferisce non sbilanciarsi oltre dopo le voci di questi giorni che lo vorrebbero come nuovo tecnico della prima squadra rossonera al posto di Seedorf. L'ex attaccante resta sulle sue anche se non può nascondere che «provoca emozione quello che si legge. Il Milan è la mia vita, la mia storia, ho smesso di giocare per il Milan e tutto quello che mi dice il Milan faccio. Vedremo quello che succederà». Inzaghi ricorda: «potevo andare via - il riferimento all'offerta ricevuta a stagione in corso dal Sassuolo per sostituire Di Francesco - ma sono stato costretto, volentieri, a rimanere perchè avevo un contratto».
MONTOLIVO: INZAGHI? PER ORA ALLENA LA PRIMAVERA - «Inzaghi? Non posso dare un giudizio su Filippo. Non lo conosco, non mi ha mai allenato. Per ora è l'allenatore della Primavera, se e quando sarà l'allenatore della prima squadra potrò giudicarlo». Cosi' Riccardo Montolivo, nel corso della conferenza stampa giornaliera della Nazionale a Coverciano, ha risposto alla domanda su cosa pensa di Filippo Inzaghi come allenatore del Milan. «Io ho una sicurezza, che è quella che dobbiamo avere noi giocatori ed anche i tifosi del Milan: la società lavora e prende decisioni solo per il bene del Milan» prosegue il centrocampista rossonero che, poi, anche un po' infastidito del fatto che le domande siano ancora sul club di appartenenza e non sulla Nazionale, taglia corto: «La vicenda la sto seguendo come gli altri. Ribadisco che adesso credo sia inutile parlare di questo argomento. Staremo a vedere. Per ora c'è un mondiale da preparare e dobbiamo pensare a questo».
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