19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Calcio | Nazionali

Prandelli: De Rossi e Balotelli forse tornano in Ucraina

Il Ct degli azzurri li ha esclusi per la Slovenia: «Codice etico? In gioco la nostra credibilità»

ROMA - Il ct Cesare Prandelli valuterà dopo la partita di venerdì contro la Slovenia a Lubiana, valida per le qualificazioni a Euro 2012, se convocare Daniele De Rossi e Mario Balotelli per l'amichevole di martedì 29 contro l'Ucraina a Kiev. «La loro esclusione vale per una partita», ha specificato questa mattina il ct azzurro nella conferenza stampa tenuta a Coverciano nella prima giornata del ritiro azzurro. Il centrocampista della Roma e l'attaccante del Manchester City sono stati esclusi per la squalifica e per l'espulsione rimediata rispettivamente in Champions ed Europa League. «E' successo quello che è successo, il primo dispiaciuto è Balotelli: l'ho sentito e per modo di dire mi ha chiesto aiuto», ha detto Prandelli. «Si è reso conto di aver fatto una stupidaggine, mi ha chiesto come fare a non rovinare sempre tutto. Lo teniamo in grande considerazione. De Rossi? Non ci ho parlato, ho letto le sue ultime dichiarazioni e mi hanno fatto piacere. Bisogna vincere cercando di essere leali e sportivi. Il codice etico va avanti a tutti i costi, ne va della nostra credibilità. Ed è condiviso da tutti, nessuno ha mai avuto nulla da obiettare».

Prandelli è stato poi stuzzicato in merito all'utilizzo dei giovani italiani nei club e in Europa. «Vedere i grandi giocatori che hanno ancora voglia di dimostrare è importante, e per i giovani dovrebbe essere uno stimolo: devono cominciare a farsi largo tra i campioni. Se si vuole programmare il futuro si deve pensare all'età», ha detto il ct azzurro. Al quale non sono sfuggiti i nomi dei 'soliti noti' emersi in campionato: «Se fosse stata l'ultima, decisiva, partita prima dell'Europeo, avrei chiamato Totti e Del Piero. E magari anche Di Natale e Di Vaio». E Cassano? «Con il Bari ha fatto un ottimo secondo tempo. Fisicamente sta bene, le panchine nel Milan non mi preoccupano, anzi. Qui arrivano tutti con uno spirito diverso, per molti giocatori fa bene essere qua». E la Slovenia? «E' una squadra compatta, con un'ottima organizzazione di gioco. Temo il loro entusiasmo. E' importante, anche se non è la partita chiave».