29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Lotta per il mondiale

Webber: Ferrari ancora il corsa

L'australiano della Red Bull: «Fernando Alonso è un pilota molto solido e loro ci saranno sempre. Vettel? Siamo rivali, ma compagni»

LONDRA - All'inizio della settimana che porterà al Gran Premio di Gran Bretagna, decimo appuntamento del Mondiale di Formula 1, l'australiano Mark Webber invita la sua Red Bull, ma anche gli altri avversari nella lotta ai titoli iridati, di «non considerare la Ferrari già fuori dalla lotta». Sebbene nella prima metà della stagione le rosse di Maranello si siano dimostrate ancora abbastanza lontane dalle Red Bull e dalle McLaren-Mercedes, Webber non crede che la lotta potrà ridursi a due team. «Loro sono una squadra molto, molto forte, devi sempre tenerli in conto», ha detto Webber alla BBC. «Fernando Alonso è un pilota molto solido e loro ci saranno sempre».

Il Mondiale piloti è guidato dai due inglesi della McLaren, Lewis Hamilton (127 punti) e Jenson Button (121), seguiti dai due della Red Bull, il tedesco Sebastian Vettel (115) e appunto Webber (103). Alonso è quinto a quota 98. Il Mondiale costruttori è guidato dalla McLaren (248 punti) davanti a Red Bull (218) e Ferrari (165). «E' una battaglia fantastica, ci sono molti piloti in grado di vincere, qualcuno di noi ne ha già messe assieme un paio, sarebbe ancora meglio conquistare altre due o tre», ha aggiunto Webber. Che come Vettel, Hamilton e Button ha vinto 2 Gp in stagione, ma che è reduce dal ritiro di Valencia (pauroso incidente) e dal quinto posto in Canada. «A Valencia è stata dura, ma la forma mostrata era buona. In Canada è stata una gara comunque interessante e piena di sorprese».

Sembra invece tutto ricomposto con il compagno di squadra Vettel dopo l'incidente in Turchia. «Già lo scorso anno avevamo creato un rapporto di sana competizione, le cose non sono cambiate», ha detto Webber. «Abbiamo rispetto l'uno per l'altro e ci rendiamo conto di guidare per la monoposto che sta davanti a tutti. Alcune volte io fatico a tenere il suo passo, altre è lui che fatica. Non ci mettiamo lo zucchero a vicenda nelle nostre tazze ti the, ma così vanno le cose. La competizione interna deve portare al risultato di squadra. Sono ancora disposto a buttarmi in mezzo alle onde per salvarlo, non lo odio. Siamo rivali, ma compagni».