29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Sudafrica 2010

Vuvuzela, magliette e stringhe per la lotta all'Aids

Preservativi saranno distribuiti gratis negli alberghi dei tifosi

JOHANNESBURG - Vuvuzela, magliette, stringhe, preservativi e messaggi dei grandi campioni di calcio: gli attivisti contro l'Aids hanno mobilitato tutte le risorse disponibili per parlare di Aids in mondovisione, approfittando dei Mondiali di calcio al via venerdì prossimo in Sudafrica. Perchè la Coppa del mondo non sarà solo calcio. «Noi sappiamo che quando la gente festeggia, fa sesso», dice Miriam Mhazo, impegnata da anni nella lotta contro l'Aids con la sua 'Society for Family Health'.

Su una popolazione di circa 50 milioni di abitanti il Sudafrica conta circa 5,7 milioni di persone infette da Hiv, più di qualsiasi altro Paese al mondo. Dopo anni di reticenza, lo scorso anno il governo ha lanciato il programma di lotta all'Aids, promettendo di dimezzare i casi di nuove infezioni e di garantire le cure all'80% di quanti ne hanno bisogno entro il 2011.

Durante il mese dei Mondiali, i tifosi avranno la possibilità di effettuare il test presso le unità sanitarie mobili presenti nei parcheggi degli stadi, di avere preservativi gratis e di ascoltare i giocatori di calcio parlare di sesso sicuro.

Una delle più grandi aziende sanitarie private che si occupano di Aids, 'Right to Care', ha deciso di sfruttare il gadget di cui nessun tifoso sudafricano farà a meno: la trombetta di plastica nota con il nome 'vuvuzela'. Le vuvuzela degli operatori sanitari sono di colore rosso con sopra scritto, in bianco, 'fai casino per l'Hiv'. Un invito a infrangere il silenzio e lo stigma che circondano spesso la malattia. 'Right to Care' vende le sue vuvuzela a 20 rand a pezzo (circa 2,5 euro) e devolverà i proventi delle vendita al finanziamento delle cure contro l'Aids per i più poveri. Le unità sanitarie mobili dell'azienda saranno vicino agli stadi e in altri luoghi di ritrovo dei tifosi.