4 maggio 2024
Aggiornato 11:00
Caso Renault

Briatore: Mosley adora punire la gente

«In pubblico e in privato. Radiazione sua vendetta, ora ristabilite democrazia e legalità»

ROMA - Dopo la «sentenza democratica che ha ristabilito la legalità» ed annullato la radiazione che la federazione internazionale dell'automobile aveva imposto nei suoi confronti, per Flavio Briatore sembra arrivato il tempo delle rivincite, a dispetto di una domanda d'appello che la stessa FIA presenterà presso il tribunale per le grandi istanze di Parigi.

VENDETTA - «La mia è stata una vittoria su tutta la linea contro la FIA», ha detto oggi Briatore a Sky Tg 24. Che è sempre convinto che dietro alla sua squalifica, determinata dal consiglio mondiale della FIA per le sue responsabilità quale responsabile del team Renault nell'episodio del «crashgate» del Gran Premio di Singapore 2008, ci sia l'ex presidente Max Mosley. «E' stata una sua vendetta», ha detto Briatore. «Max adora punire la gente, sia nel privato che nel pubblico».

Il riferimento, neanche troppo velato, è alla nota vicenda che vide coinvolto Mosely, fotografato nel corso di un'orgia sado-maso a base di frustate. «La F1 resterà senza Briatore per lungo tempo, io ho cercato sempre di dare il mio contributo. Si è arrivati a questo punto perché dopo la creazione della Fota (l'associazione che riunisce tutti i team del Mondiale) qualcuno ha perso la testa. Ma sono convinto che ora si arriverà ad avere nel Mondiale dieci team che potranno combattere con giudici equi senza vantaggi per nessuno». Il ritorno del sette volte iridato tedesco Michael Schumacher con la MercedesGp dopo tre anni di inattività ed il passaggio del bi-iridato spagnolo Fernando Alonso alla Ferrari rappresentano secondo Briatore «due buone notizie», dopo un Mondiale 2009 che non ne avava «proposto altre».