4 maggio 2024
Aggiornato 16:00
Sudafrica 2010

Organizzatori mondiali: l'Angola è lontana e l'Africa è grande

«Se accade qualcosa non si può condannare l'intero continente»

JOHANNESBURG - Il comitato organizzatore dei Mondiali di calcio di Sudafrica del prossimo giugno garantisce che pensare al ripetersi di episodi di violenza, come quelli accaduti la settimana scorsa in Angola prima dell'inizio della Coppa d'Africa, quando il pullman della nazionale del Togo è stato attaccato alla frontiera da formazioni ribelli per un bilancio di tre morti, anche durante la rassegna iridata, è solo un «volo di fantasia e immaginazione».

Danny Jordaan ha risposto così alle sollecitazioni dei giornalisti oggi nel corso di una affollatissima conferenza stampa: il presidente del comitato organizzatore di Sudafrica 2010 ha invitato tutti a pensare a quando potrà accadere nel suo paese e non a quello che accade in luoghi distanti più di 4 ore di aereo e ricordato che dal 1994 in terra sudafricana sono stati ospitati più di 100 eventi sportivi di massimo interesse senza che si siano mai registrati episodi di violenza. «Se accade qualcosa nel continente, non possiamo condannare tutta l'Africa», ha detto Jordaan. «Noi non applichiamo questa equazione per ciò che accade in altri paesi».

Il riferimento del presidente del comitato organizzatore è agli attacchi terroristici registrati a Londra un anno prima dei Mondiali di Germania 2006 o alla guerra in Afghanistan per quel che riguarda gli eventi organizzati in Asia. «Noi vogliamo essere giudicati per quella che è la realtà delle cose, non sulla base di voli di fantasia», ha detto Jordaan rispondendo ad una domanda su possibili attacchi terroristici in Sudafrica.