5 giugno 2023
Aggiornato 14:30
Malattie neurodegenerative

Giornata Nazionale del Parkinson, l’importanza della diagnosi precoce

La società italiana di neurologia (SIN) ribadisce come e perché è fondamentale la diagnosi precoce nella malattia di Parkinson

Malattia di Parkinson
Malattia di Parkinson Foto: Photographee.eu | shutterstock.com Shutterstock

Nella lotta alla malattia di Parkinson, a cui è dedicata la Giornata Nazionale del 24 novembre 2018, la società italiana di neurologia (SIN) ribadisce come e perché è fondamentale la diagnosi precoce per poter intervenire tempestivamente con una terapia mirata.

Il fattore tempo
Nella malattia di Parkinson il fattore tempo risulta strategico. Basti pensare che già al momento dell’esordio dei primi disturbi motori tipici della malattia, come lentezza dei movimenti e tremore di riposo, il Parkinson è in una fase troppo avanzata per poter essere bloccato, poiché, in questo stadio, almeno il 60% delle cellule dopaminergiche del cervello sono già morte. «Iniziare il trattamento sintomatico o neuroprotettivo in una fase precoce di malattia o meglio ancora nella fase premotoria permette di controllare bene i sintomi e rallentare l’evoluzione della malattia – dichiara il prof. Roberto Eleopra, Vicepresidente della SIN e Direttore UOC Neurologia I, Parkinson e Disordini del Movimento presso Fondazione IRCCS Istituto Neurologico C. BESTA – In queste fasi, infatti, i farmaci dopaminergici o i farmaci neuroprotettivi potrebbero davvero modificare il decorso della malattia».

A cosa fare attenzione
Per poter diagnosticare la Malattia di Parkinson nella fase premotoria, spiegano gli esperti in una nota, bisogna prestare attenzione a sintomi non specifici, la cui presenza aiuta a identificare i soggetti a rischio di sviluppare la malattia. I sintomi premotori più importanti sono il deficit olfattivo (ipo o anosmia), la depressione, dolori nelle grandi articolazioni, l’ipotensione ortostatica e, soprattutto, il disturbo comportamentale in sonno REM (Rapid eye movement Behavioural Disorder, RBD). Quest’ultimo è caratterizzato da comportamenti anche violenti durante il sonno, quali urlare, scalciare, tirare pugni. L’RBD, al momento, rappresenta il marcatore predittivo più importante della malattia di Parkinson: circa il 60% dei pazienti con disturbo comportamentale in sonno REM, infatti, sviluppa la malattia di Parkinson entro 10-12 anni.

La diagnosi
La diagnosi della malattia di Parkinson è essenzialmente clinica e si basa sui sintomi. Gli esami strumentali come la RMN encefalo e gli esami ematochimici possono contribuire a escludere quelle malattie che hanno sintomi analoghi al Parkinson. La conferma della diagnosi può arrivare da esami specifici come SPECT e PET.

La Malattia di Parkinson
Il Parkinson è un disturbo neurodegenerativo che colpisce oggi 5 milioni di persone nel mondo, di cui oltre 300mila soltanto in Italia. Si manifesta in media intorno ai 60 anni di età. Si stima che questo numero sia destinato ad aumentare nel nostro Paese e che nei prossimi 15 anni saranno 6.000 i nuovi casi ogni anno, di cui la metà colpiti in età lavorativa.
La Società Italiana di Neurologia, che intende sensibilizzare al tema in questa Giornata Nazionale, conta tra i suoi soci circa 3.000 specialisti neurologi ed ha lo scopo istituzionale di promuovere in Italia gli studi neurologici, finalizzati allo sviluppo della ricerca scientifica, alla formazione, all’aggiornamento degli specialisti e al miglioramento della qualità professionale nell’assistenza alle persone con malattie del sistema nervoso.