23 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Pericolo encefalite

Pensa sia una forte emicrania, ma era encefalite. Ora non ricorda più niente, tutta la sua memoria è stata cancellata

Una ragazza di 25 anni deve riscostruire tutti i pezzi della sua vita: non ricorda più niente del suo passato e delle persone che aveva intorno a sè

Aveva una forte emicrania ma era un'encefalite. La donna dimentica tutto ciò che riguarda il suo passato
Aveva una forte emicrania ma era un'encefalite. La donna dimentica tutto ciò che riguarda il suo passato Foto: Mathom | Shutterstock Shutterstock

Quello di cui stiamo per parlarvi è un vero e proprio dramma accaduto a una ragazza di 25 anni che presto avrebbe dovuto sposarsi. Nonostante ciò potrebbe rappresentare, per lei, l’inizio di una nuova vita. La donna, infatti, ha assistito a una rara patologia e anche se adesso sta bene e può riprendere la sua vita normale deve affrontare un enorme problema: non ricorda più nulla della sua vita. Ciò significa che non ha neppure la più pallida idea di chi possano essere le persone che dicono di amarla. Ecco i dettagli della vicenda.

Tutto cancellato
Ogni individuo è unico al mondo e ciò che in parte lo rende tale sono le proprie esperienze vissute in precedenza. Ma cosa potrebbe dire una persona che ha visto tutto il suo passato cancellarsi in breve tempo? Fran Geall, all’età di 25 anni, è stata colpita da un’encefalite autoimmune e ora è incapace di riconoscere i suoi amici e la sua famiglia. Fino a ieri era un biologo marino che abitava in Cornovaglia ora non ha neppure in minimo ricordo dei suo studi universitari, costati la bellezza di 50.000 sterline.

Come incontrare tutti per la prima volta
«Le persone che mi hanno detto di conoscermi da anni, è stato come incontrarle per la prima volta, il che è molto triste. Mi sento anche come se mi stessi rivedendo di nuovo, perché non ho assolutamente idea di chi fossi prima che tutto questo accadesse», racconta Fran. L'encefalite autoimmune è una condizione che fa sì che i globuli bianchi del corpo attacchino le cellule cerebrali. In questo modo anche la memoria viene meno.

Terribili emicranie
Questa triste faccenda è iniziata lo scorso marzo, quando Fran ha cominciato a soffrire di forti emicranie. Una mattina si è svegliata con un forte attacco e Stacey Tonkins, il suo fidanzato di 29 anni, ha chiamato un’ambulanza. I soccorsi l’hanno portata presso l’ospedale di Ashford dove è stata ricoverata immediatamente. Poco dopo i medici, compresa la situazione, le hanno indotto il coma. Le condizioni della donna sono migliorate gradualmente quando le è stato somministrato del plasma per 10 giorni, in modo da sostituire i globuli bianchi che avevano intaccato il cervello.

La settimana dopo era tutto diverso
Fran si è svegliata solo una settimana dopo ma in quel momento non era più in grado di camminare, leggere o parlare. Inoltre, non ricordava niente della sua famiglia e neppure che poco prima di ammalarsi aveva completato un corso di laurea in biologia marina e un master in scienza dell’agricoltura sostenibile. «Quando Stacey e la mia famiglia sono venuti a trovarmi in ospedale, sapevo istintivamente che erano persone che amavo, ma non potevo ricordare nulla di loro, a parte i dettagli minimi e basilari. Non potevo parlare, non potevo camminare e non avevo idea di chi fosse intorno a me o che cosa mi fosse successo».

Una vita nuova ma difficile
Per Fran ora è iniziata una nuova vita: può di nuovo parlare e leggere e vorrebbe studiare nuovamente tutto ciò che ha imparato durante i suoi corsi di laurea. Ma i medici le hanno detto di stare attenta a non forzare eccessivamente la mente per evitare che arrivi un nuovo attacco. «Fare le cose più semplici, come usare un computer o andare in un supermercato, è diventato molto difficile. Ma ciò che mi spezza più il cuore è che il mio intelletto, che era come la mia superpotenza, ora è sparito, e tutti gli anni che ho passato a imparare fatti e ad apprendere il mondo naturale sono stati spazzati via come il gesso su una lavagna», racconta Fran. Ora sta anche tenendo un diario quotidiano per aiutare a mantenere viva e attiva la sua memoria. «I dottori non hanno idea se riuscirò mai a riconquistare i miei ricordi, quindi sto vivendo con la prospettiva di dover potenzialmente imparare di nuovo tutto ciò che ho conosciuto», conclude Fran che è stata dimessa dall’ospedale cinque settimane dopo.