Mal di testa e disturbi visivi: colpiscono sempre più giovani per colpa di smartphone e Pc
Prevenire disturbi visivi e mal di testa si può: i consigli degli esperti per i disturbi causati dai dispositivi elettronici
Com’è cambiata la vita negli ultimi decenni: gli adulti di oggi si ricorderanno senz’altro i pomeriggi passati in compagnia di amici. Momenti in cui non si stava praticamente mai fermi e difficilmente ci si trovava rinchiusi tra le mura domestiche, neppure quando pioveva a dirotto. Al contrario, i giovani di oggi trascorrono le giornate all’insegna della sedentarietà. La loro miglior compagnia sono i videogame, i computer e gli smartphone. E se tutto questo ad alcuni appare come un miglioramento della vita grazie alla presenza di gingilli tecnologici, la verità è che la qualità della vita è nettamente in calo. Ed è così che ragazzi giovanissimi si ritrovano, nella migliore delle ipotesi, con disturbi visivi e mal di testa.
Colpa di pc e smartphone
Tra di dispositivi più usati ci sono la playstation, lo smartphone e il pc. E sarebbero proprio questi i maggiori imputati: causerebbero mal di testa ricorrenti, miopia, fotofobia e tic nervosi. La percentuale che accusa tali disturbi sarebbe del 20% e il problema si verificherebbe fin dall’adolescenza. Ma non solo: studi epidemiologici «mostrano che la prevalenza della miopia all'età di 9 anni è già del 12%. Aumenta al 18% circa a 15 anni e raggiunge il 24% in età adulta». Se ne parlerà dell’argomento l’11 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale Vista, allo scopo di evidenziare i metodi per ritardare la progressione di tali patologie – o, meglio ancora – prevenirle.
Rischio miopia
Secondo un recente studio pubblicato su Ophthalmology entro il 2050 metà delle persone potrebbero essere vittime della miopia, se non si prenderanno provvedimenti al più presto. Al momento, l’incidenza maggiore della patologia riguarda soprattutto le giovani donne, secondo quanto dichiarato da Grazia Pertile, direttrice dell'Unità Operativa di Oculistica dell'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negar (Verona). Tra i metodi migliori per ridurre il rischio o la progressione ci sono il «far stare almeno un’ora al giorno i bambini all'aria aperta, perché questo costringe l'occhio a utilizzare anche il campo visivo periferico, cosa molto importante, considerando che passano 6-8 ore al chiuso sui banchi di scuola», spiega Pertile. Oltre a stare fuori, bisogna ridurre l’uso di dispositivi elettronici o utilizzarli nella maniera corretta: «utilizzare cellulari, pc e tablet, così come i libri, a distanza maggiore di 30 cm dagli occhi».
Tecnologia sì, ma va usata bene
«Le stesse tecnologie, se ben usate, possono contribuire alla salute oculare: mi riferisco, ad esempio, agli strumenti di accertamento dei vizi refrattivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo) e al laser per gli interventi chirurgici oftalmici, che servono anche alla prevenzione della cecità», spiega Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus.
15.000 visite gratuite
L'Agenzia internazionale per la prevenzione della Cecità-IAPB Italia onlus, in collaborazione con la Società Oftalmologica Italiana (Soi), giovedì’ 11 ottobre offrirà 15.000 visite gratuite per tutte le persone che non hanno mai fatto prevenzione. In molte città italiane, nel mese di ottobre, sarà possibile sottoporsi a check-up gratuiti a bordo di Unità mobili oftalmiche o in ambulatori e ricevere il materiale informativo. L’obiettivo è quello di portare dall'oculista le tantissime persone che non ci sono ancora mai andate. Durante l’evento si parlerà di luce blu, smartphone, tablet, laser e occhiali. In occasione del convegno, tenutosi a Roma, interverranno numerosi esperti, compresi docenti universitari. Per conoscer in dettaglio gli interventi è possibile scaricare il programma (in PDF) dell’Iapb a questo indirizzo.
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