19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Vaccinazioni e scuola

Vaccini, ingiustificato rinviare l'obbligo di certificazione

Dall'1 gennaio al 30 giugno segnalati 2029 casi di morbillo, per questo, secondo la Fnomceo non si può sottovalutare la fondamentale importanza dei vaccini

Vaccinazione
Vaccinazione Foto: Yuganov Konstantin | shutterstock.com Shutterstock

Sul rinvio dell’obbligo di certificazione delle vaccinazioni è puro caos. Così anche i medici scendono in campo: «Consideriamo non giustificabile dal nostro punto di vista medico il rinvio dell’obbligo di presentare la certificazione dell’avvenuta vaccinazione per l’iscrizione all’anno scolastico 2018/2019». Queste le conclusioni dell’audizione della Fnomceo alle Commissioni riunite I (Affari Costituzionali) e V (Bilancio) della Camera dei Deputati, in merito all’articolo 6 del ‘Milleproroghe’ che, se approvato in via definitiva, farebbe slittare di un anno l’applicazione del divieto di iscrizione alle scuole materne per i bambini non in regola con l’obbligo vaccinale. Una proroga che, a parere di molti, vanificherebbe di fatto l’introduzione dell’obbligo, tanto che alcuni sindaci e governatori sono scesi in campo, a colpi di ordinanze o di progetti di legge regionali, per difenderlo.

L’allarme morbillo
Un allarme, quello della Fnomceo, che si focalizza soprattutto sul morbillo: «Sono stati 14.451 i casi segnalati in Europa nel 2017, che hanno causato 30 decessi. Erano stati 4.643 nel 2016. In questa classifica l’Italia è al secondo posto, con 5.004 segnalazioni. Né va meglio nel 2018: in Italia, dal 1° gennaio al 30 giugno, sono stati 2.029 i casi segnalati. Di questi, il 91,3% si è verificato in soggetti non vaccinati, il 5,4% in chi era stato sottoposto solo alla prima dose».

La necessità di mantenere le coperture
«Le stime operate dai ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità – si legge nell’Audizione – confermano come, in mancanza di un recupero degli adolescenti e dei giovani adulti non vaccinati, sia necessario mantenere per lungo tempo coperture vaccinali maggiori del 95% nei bambini, per poter raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione del morbillo».

Valutare l’obbligatorietà
«L’obbligatorietà vaccinale – continua ancora il testo – dovrebbe essere valutata nel tempo, tenuto conto dell’andamento epidemiologico delle malattie e dell’entità della copertura vaccinale. Al momento attuale, in considerazione del dibattito in atto nel Paese, l’eliminazione dell’obbligo potrebbe essere interpretata come un atteggiamento antiscientifico. Auspichiamo comunque – conclude Fnomceo – un’offerta vaccinale attiva, in cui siano eliminate tutte le possibili barriere sia organizzative che economiche alla vaccinazione, con la possibilità (come già attuato in altri Paesi industrializzati) di sistemi di incentivazione/disincentivazione che contribuiscano alla promozione della cultura della salute, anche nella prospettiva di una possibile abolizione della obbligatorietà delle vaccinazioni, nel caso in cui l’adesione spontanea della popolazione lo consentisse».