29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
I limiti della medicina

«La medicina moderna è una grave minaccia per la salute»: la lettera di un medico

La medicina moderna potrebbe rappresentare una grave minaccia per la salute? La visione di un medico esposta al quotidiano The Guardian

Troppi farmaci mettono a rischio la nostra salute?
Troppi farmaci mettono a rischio la nostra salute? Foto: Bukhta Yurii | Shutterstock Shutterstock

C’è chi osanna la scienza medica, chi un po’ la teme e chi non ne ha la minima fiducia. D’altro canto, non siamo solo noi pazienti a nutrire a qualche dubbio, molto spesso lo sono anche i medici. Chi, più di loro, può rendersi conto dei progressi che ha fatto la medicina negli ultimi anni e, al tempo stesso, dei limiti che continua ad avere? Forse proprio per questo un cardiologo di nome Aseem Malhotra, consulente del NHS e visiting professor di medicina basata sull'evidenza della Bahiana School of Medicine and Public Health, ha scritto un articolo per il famoso quotidiano The Guardian, e il titolo èpiuttosto eloquente: «Why modern medicine is a major threat to public health» (perché la medicina moderna è una grave minaccia per la salute pubblica). Ne riportiamo, qui sotto, alcune parte salienti.

Interruzione dei farmaci?
Tutto inizia l’anno scorso, nel momento in cui un ex pilota di linea di nome Tony Role, si rivolse al medico per avere rassicurazioni circa la sua intenzione di partecipare a un evento di Ironman (uno sport caratterizzato dall'insieme di tre discipline: nuoto, ciclismo e corsa). Il tutto considerando che era reduce da un attacco di cuore e che aveva smesso di prendere i farmaci che gli erano stati consigliati. Inutile dire che Malhotra inizialmente era un po’ allarmato dalla situazione.

Una scelta oculata
Solo dopo un buon dialogo Malhotra si è reso conto che il suo paziente aveva preso una decisione oculata: dopo 18 mesi di farmaci aveva più effetti collaterali che altro. Aveva quindi optato per un approccio completamente differente basato sul cambio di stile di vita che lo aiutasse a migliorare la condizione cardiaca. Il medico ha riportato questo caso perché lo ritiene un eccellente esempio di come dovrebbe essere praticata la (vera) medicina basata sull’evidenza.

Dov’è la medicina basata sull’evidenza?
Secondo Malhotra il sistema sanitario al momento non è in grado di mantenere standard adeguati che rispecchino la corretta medicina basata sull’evidenza e le conseguenze, a suo avviso, sono state devastanti. «La medicina moderna, attraverso una prescrizione eccessiva, rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica. Peter Gøtzsche, co-fondatore della rinomata Cochrane Collaboration, stima che il farmaco prescritto è la terza causa di morte più comune a livello mondiale dopo le malattie cardiache e il cancro».

Un sistema che non funziona
Malhotra spiega che, a differenza della credenza popolare, il costo dell’invecchiamento non è una minaccia per il sistema di Wlfare. «Un'analisi di Lancet ha rivelato che se l'aumento dell'aspettativa di vita significa anni in buona salute, la spesa sanitaria dovrebbe aumentare di appena lo 0,7% del PIL entro il 2060». Al contrario, il problema maggiore deriva dalla gestione delle patologie croniche quasi totalmente prevenibili (per esempio patologie cardiache e metaboliche). Il diabete, per esempio, ha dimostrato di poter essere reversibile almeno nel 60% dei pazienti, ma quando non lo è utilizza addirittura il 10% del budget del sistema sanitario.

Ma nessuno fa niente
«Piuttosto che affrontare la causa principale di queste condizioni attraverso i cambiamenti dello stile di vita – spiega Malhotra - diamo la priorità ai farmaci che danno, al meglio, solo una possibilità marginale di beneficio a lungo termine per gli individui, la maggior parte dei quali non deriverà alcun miglioramento dei risultati sanitari. La realtà è che i cambiamenti dello stile di vita non solo riducono il rischio di future malattie, ma i loro effetti positivi sulla qualità della vita si verificano in pochi giorni o settimane. Tuttavia, quei pazienti abbastanza sfortunati da subire effetti collaterali da farmaci prescritti potrebbero ritenere che la loro qualità della vita peggiorerà in cambio di minuscoli benefici a lungo termine derivanti dal farmaco».

Avete davvero bisogno di un farmaco
Il cardiologo ci tiene a sottolineare che in alcuni casi un paziente potrebbe aver bisogno sia di cambiare lo stile di vita che assumere qualche farmaco. L’essenziale, però, è che le informazioni vengano esposte al paziente in maniera che possa fare una scelta oculata. D’altro canto, L’Academy of Medical Royal Colleges incoraggia i pazienti a chiedere al proprio medico se hanno davvero bisogno di un farmaco o di una procedura diagnostica, prima di fare qualsiasi cosa. Secondo il professor Luis Correia, direttore del Centro di medicina basata sulle evidenze, afferma che se una decisione clinica non è in linea con le preferenze e i valori individuali del paziente, non funzionerà. Tuttavia, anche in Italia, ben sappiamo che tutto ciò – al momento – pare essere un’irraggiungibile chimera.

Come sta Tony Role?
A questo punto forse vi starete chiedendo come sta il paziente di Malhotra dopo aver optato per l’eliminazione dei farmaci e il cambio dello stile di vita. E la risposta è molto semplice: sta più che bene. A quattro anni dal suo attacco cardiaco e a oltre due anni dalla sospensione delle medicine ha completato con un’ottima performance il suo Ironman. Oggi ha 58 anni e ha detto non è mai troppo tardi per migliorare le prestazioni fisiche. Tutti i benefici che ha ottenuto non sono derivati dai farmaci ma dal cambio di stile di vita. «Ma il messaggio più importante – conclude Malhotra - rimane chiaro: non è possibile riempire di farmaci le persone per farle star bene».