19 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Cannabis terapeutica

La cannabis ferma la diffusione del cancro e potenzia il sistema immunitario

Un nuovo studio mostra gli effetti benefici della cannabis contro il cancro: impedisce alle cellule tumorali di dividersi e moltiplicarsi, in più potenzia il sistema immunitario

Cannabis
Cannabis Foto: Roxana Gonzalez | shutterstock.com Shutterstock

GERMANIA – Se già precedenti studi avevano dimostrato che i cannabinoidi contenuti nella cannabis possono aiutare a ridurre gli effetti collaterali delle terapie anticancro – come per esempio la chemioterapia, ora una nuova revisione pubblicata sul British Journal of Pharmacology ha esaminato il potenziale di queste sostanze nel trattamento diretto del cancro. I risultati mostrano che i cannabinoidi possono impedire alle cellule tumorali di dividersi e bloccare l’afflusso di sangue ai tumori diffondersi – e dunque la diffusione del cancro stesso. In più, i fitocannabinoidi potenziano il sistema immunitario agendo su una parte fondamentale per l’organismo che deve combattere la malattia. Non a caso, il sistema immunitario diviene ‘misteriosamente’ silente quando deve attaccare il cancro. E, per esempio, l’immunoterapia si preoccupa proprio di ‘risvegliare’ il sistema immunitario.

C’è bisogno di nuovi farmaci efficaci
Nella lotta al cancro la differenza la fanno anche i farmaci, che devono essere sempre più mirati ed efficaci, assicurando il minimo degli effetti collaterali. «C’è ancora bisogno di ulteriori farmaci antitumorali: in questo contesto l’accumulo di dati da modelli preclinici suggerisce che i cannabinoidi producono effetti anticancro su diversi livelli di progressione del cancro – ha dichiarato l’autore principale dello studio prof. Burkhard Hinz, del Rostock University Medical Center, in Germania – Ora sono urgentemente necessari studi clinici per studiare l’impatto dei cannabinoidi sulla crescita e sulla progressione dei tumori nei pazienti».

Burkhard Hinz Robert Ramer. ‘Anti‐tumoural actions of cannabinoids’. British Journal of Pharmacology, 2018 http://dx.doi.org/10.1111/bph.14426