6 novembre 2024
Aggiornato 15:00
Epilessia e cannabis

Bimba di 8 anni con grave epilessia, guarisce con la Cannabis e butta tutti i farmaci

Un’altra conferma dei benefici della Cannabis nei confronti nel trattamento dell’epilessia grave

La cannabis contro l'epilessia
La cannabis contro l'epilessia Foto: Eskymaks | Shutterstock Shutterstock

Gli studi sugli effetti positivi e negativi della Cannabis stanno continuando e, parallelamente, molte persone stanno cercando di testarne l’uso in caso di malattie importanti. Quando non si ha più niente da perdere, si diventa infatti delle cavie perfette. Ed è così che in molti casi si ottengono risultati sopra ogni aspettativa. Come quelli che si sono verificati in una bambina di otto anni, affetta da una gravissima forma di epilessia che ora ha potuto dire addio a tutti i farmaci: la Cannabis le ha salvato la vita.

Sindrome di Dravet
Il suo nome è Ava Barry, ed è una bambina di otto anni residente a Aghabullogue in Co Cork (Irlanda). La sua vita è sempre stata difficile, fin dalla nascita. La piccola, infatti, è affetta da una grave forma di epilessia nota con il nome di sindrome di Dravet. Essendo la condizione particolarmente grave, a tal punto da impedirgli di vivere in maniera normale, la mamma – di nome Vera Twomey – voleva tentare una cura diversa a base di cannabis. Per averla a disposizione non è stato facile e ha dovuto rivolgersi a Simon Harris, il ministro della salute.

Un’altra vita
Quando Vera è riuscita a ottenere il farmaco a base di Cannabis per la figlia, la vita di Ava è totalmente cambiata. E ora, «Ava è diventata ufficialmente libera dai medicinali», ha spiegato lei stessa in un post di Facebook. «Eravamo spaventati ed entusiasti allo stesso tempo perchè non sapevamo cosa ci avrebbe portato. L'ultimo paio di foto di Ava penso parlino da sole e anche Ava adesso può cantare le filastrocche. Ora non vediamo l’ora che possa tornare a scuola», racconta la mamma.

Epilessia e marijuana
Sono molte le ricerche che hanno voluto indagare sui possibili benefici della cannabis nei confronti dei soggetti epilettici. La marijuana, analizzata sotto diverse forme, è stata anche oggetto di un ampio studio revisionale. In questo viene riportati anche i risultati ottenuti con il principio attivo CBD (Cannabidiolo). «In studi preclinici, CBD è stato trovato per essere attivo in una varietà di modelli di convulsioni, comprese le crisi indotte da massima elettroshock e Pentetrazolo». Ma anche convulsioni audiogeniche o provocate dall’uso di acido mercaptopropionico, bicucullina, picrotossina, cocaina e isoniazide. «Inoltre, il CBD mostra attività protettiva nei modelli di pilocarpina delle crisi del lobo temporale e nei modelli di penicillina e di cobalto nei ratti e aumenta la soglia di post-dimissione riducendo al contempo l'ampiezza e la durata dopo la scarica in convulsioni. CBD inibisce anche i potenziali epilettiformi indotti da un mezzo privo di Mg 2 e 4-ammino-piridina nelle sezioni del cervello dell'ippocampo», spiegano gli scienziati coordinati da Emilio Perucca dell’Università di Pavia.

Caduta in disuso
Come ben sappiamo, un tempo la marijuana veniva adoperata a scopo terapeutico ma da diversi anni il suo utilizzo è diventato illegale e molte persone non possono accedere a cure di un certo livello. «Le prove della cannabis utilizzata nel trattamento dei disturbi convulsivi risale a migliaia di anni fa e le preparazioni di cannabis hanno avuto un ruolo nel trattamento dell'epilessia da parte dei neurologi alla fine del XIX secolo. Sebbene l'uso della cannabis nell'epilessia sia diminuito nel XX secolo a causa delle restrizioni legali e della graduale introduzione di farmaci antiepilettici, sono state riportate osservazioni che suggeriscono attività anti-convulsivante. Nel 1975, Consroe ha descritto un paziente di 24 anni con crisi incontrollate nonostante la terapia con fenobarbital e fenitoina, diventato libero da crisi dopo aver iniziato a fumare marijuana», spiegano i ricercatori.

Gli studi
« Ad oggi, il più ampio studio esplorativo sulla tollerabilità e l'attività del CBD si riferisce a un recente programma svolto in 11 centri di epilessia negli Stati Uniti. Un totale di 214 pazienti di età compresa tra 1 e 30 anni affetti da epilessia grave, insorta nell'infanzia e resistente ai farmaci, ha ricevuto una formulazione liquida a base di olio di CBD puro al 99% alla dose iniziale di 2-5 mg/kg/giorno, aumentata fino a intolleranza o a una dose massima di 25 mg/kg o 50 mg/kg al giorno, a seconda del sito di studio. La tollerabilità e la sicurezza sono state analizzate per il gruppo di 162 pazienti che hanno raggiunto almeno 12 settimane di follow-up, inclusi 33 pazienti con sindrome di Dravet e 31 pazienti con sindrome di Lennox-Gastaut. In questo gruppo, eventi avversi sono stati riportati in 128 (79%) pazienti, il più comune è stato sonnolenza (25%), diminuzione dell'appetito (19%), diarrea (19%). Una valutazione esplorativa dell'efficacia è stata eseguita in un sottogruppo di 137 pazienti, dopo aver escluso i pazienti con follow-up inferiore a 12 settimane (n = 52), pazienti senza crisi motorie (n = 21) e pazienti di età inferiore a un anno o con malattia metabolica progressiva grave (n = 3). In quei 137 pazienti, vi è stata una diminuzione mediana del 35% delle crisi totali. Nove pazienti (7%) erano liberi da tutte le convulsioni durante le ultime 4 settimane di follow-up». Infine, il gruppo di ricerca, dopo aver analizzato centinaia di studi in merito, ha concluso che «questi sono tempi entusiasmanti per la ricerca sui cannabinoidi. Dopo quasi quattro millenni del loro uso medico documentato nel trattamento dei disturbi convulsivi, siamo molto vicini a ottenere prove conclusive della loro efficacia in alcune gravi sindromi epilettiche. L'era della prescrizione basata su prove di un prodotto a base di cannabis è alla nostra portata», concludono gli scienziati.

Fonti scientifiche

[1] J Epilepsy Res. 2017 Dec; 7(2): 61–76. Published online 2017 Dec 31. doi:  10.14581/jer.17012 PMCID: PMC5767492 PMID: 29344464 Cannabinoids in the Treatment of Epilepsy: Hard Evidence at Last? Emilio Perucca

[2] Devinsky O, Marsh E, Friedman D, et al. Cannabidiol in patients with treatment-resistant epilepsy: an open-label interventional trial. Lancet Neurol. 2016;15:270–8.

[3] Mazurkiewicz-Beldzinska M, Thiele EA, Benbadis S, et al. Treatment with cannabidiol (CBD) significantly reduces drop seizure frequency in Lennox-Gastaut syndrome (LGS): results of a multi-centre, randomised, double-blind, placebo-controlled trial (GWPCARE4). 32nd International Epilepsy Congress; 2017 Sep 2 – Sep 6; Barcelona, Spain Epilepsia. In press.

[4] Mead A. The legal status of cannabis (marijuana) and cannabidiol (CBD) under U.S. law. Epilepsy Behav. 2017;70(Pt B):288–91.

[5] National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine, Health and Medicine Division, Board on Population Health and Public Health Practice, Committee on the Health Effects of Marijuana: an evidence review and research agenda . The health effects of cannabis and cannabinoids: the current state of evidence and recommendations for research. Washington DC: National Academy Press; 2017.