9 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Intossicazioni alimentari

180 bambini intossicati a Pescara: colpa della carne

Quasi duecento persone vittime di una tossinfezione alimentare. Le analisi hanno dimostrato che il cibo era contaminato da Campylobacter

180 bambini intossicati a Pescara
180 bambini intossicati a Pescara Foto: Monkey Business Images | Shutterstock Shutterstock

PESCARA - Sale a 180 il numero delle vittime di una tossinfezione alimentare che ha colpito i bambini di alcune scuole di Pescara. Inizialmente si era pensato a un virus, ma poi è arrivata la smentita ufficiale: la colpa era di un batterio. E se tutti hanno pensato alla salmonella, le analisi hanno portato a identificare un altro temibile batterio che vive generalmente nella carne: il Campylobacter. Ora la procura di Pescara si è vista costretta ad aprire un fascicolo contro ignoti.

Problemi gastrointestinali
I bambini della scuola dell’infanzia di Pescara da giorni avevano sviluppato strani sintomi gastrointestinali, per questo motivo è stato necessario effettuare verifiche e analisi di laboratorio. Ed è proprio grazie a queste ultime che è stato possibile identificare il batterio Campylobacter, un microorganismo che si trova molto facilmente nella carne – specie quella di pollo.

Campioni prelevati dai bambini
Per stabilire di quale batterio si trattava, i bambini sono stati portati venerdì scorso presso l’ospedale di Pescara. A tutti è stato effettuato un prelievo allo scopo di rilevare il patogeno responsabile dei sintomi gastrointestinali. Si contano 180 persone intossicate, comprese sei insegnanti – tutte appartenenti alle scuole della città. La maggior parte di loro si sono recate spontaneamente al pronto soccorso e al momento ci sono 23 bambini ricoverati in pediatria.

Sospensione del servizio mensa
Quello che è certo è che è stato del cibo contaminato servito durante la mensa scolastica a provocare la patologia. Per questo motivo, a scopo cautelativo, Marco Alessandrini – sindaco di Pescara – ha richiesto la sospensione del servizio fino a quanto non verrà identificata la fonte batterica. Da alcuni giorni, comunque, sia i carabinieri che l’ASL si sono presentati più volte presso le mense delle scuole allo scopo di rilevare campioni e sequestrare cibi che verranno poi analizzati.

La terapia funziona
Tutti i bambini e gli adulti intossicati da Campylobacter hanno ricevuto un trattamento antibiotico che – per ora – sembra aver funzionato. Ricordiamo, tuttavia, che si tratta di un batterio per cui molti trattamenti si sono dimostrati poco efficaci o hanno permesso di sviluppare una forte resistenza. È il caso – per esempio – della ciprofloxacina.

Cos’è il Campylobacter
Il Campylobacter è un batterio che si trova molto facilmente nella carne, soprattutto quella di pollo. Gli studi e le indagini recenti hanno dimostrato che il microorganismo presenta una forte resistenza e, per questo motivo, attacca l’uomo con estrema facilità. Esso, infatti, si adatta particolarmente bene a temperature comprese tra i 30 e i 47 gradi e sembra non soffrire affatto del congelamento. Senza considerare che già da tempo l’FSA ha ricordato come l’abitudine di lavare il pollo potrebbe essere molto pericolosa in caso di presenza di Campylobacter. Quest’ultimo, infatti, si diffonde con estrema facilità grazie a tutti gli utensili adoperati: per esempio taglieri (ancor peggio se sono in legno), coltelli, piatti eccetera. Ciò significa che in breve tempo anche altro cibo viene contaminato.

I sintomi causati da Campylobacter
La campylobatteriosi coinvolge il tessuto epiteliale intestinale causando febbre, nausea, diarrea e crampi addominali. Inoltre, se il batterio non viene eliminato in maniera efficace, si potrebbe assistere in futuro alla presenza della sindrome di Guillén Barré (o paralisi di landry). La patologia è caratterizzata da una paralisi progressiva degli arti.

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