16 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Giochi pericolosi

Non riusciva più a fare pipì, però non era una stenosi uretrale ma un qualcosa di molto più «sconcio»

Un uomo non riusciva a urinare e aveva emorragie continue. Dopo approfonditi esami in ospedale si è scoperta la causa, ma è stata una vera sorpresa

Difficoltà a urinare
Difficoltà a urinare Foto: vchal | shutterstock.com Shutterstock

Un nuovo curioso caso riportato sul British Medical Journal racconta di un uomo che si è presentato in ospedale a causa di continue emorragie nel pene e per la difficoltà a urinare. Non confessando la verità ai medici, dopo una prima diagnosi di stenosi uretrale o restringimento dell’uretra – che si è poi rivelata errata – le cose sono via via peggiorate. Fino alla scoperta incredibile di quale era il vero motivo.

Cosa c’è nell’uretra?
L’uomo, di 55 anni, aveva anche lamentato di non riuscire più a masturbarsi da due mesi, per via del dolore e dei sanguinamenti. Forse questo ha insospettito i medici, nonostante «il paziente avesse negato qualsiasi storia di traumi locali, malattie sessualmente trasmesse, abuso di droghe o inserimento di corpi estranei», riporta il BMJ Case Report. Tuttavia, i medici non riuscivano a infilare un catetere per permettere all’uomo di urinare. Dopo essere stato mandato a sottoporsi a ulteriori approfonditi esami da un urologo della King George’s Medical University in India, i medici hanno utilizzato una microtelecamera per raggiungere l’uretra e osservare quale potesse essere il misterioso problema. Le immagini hanno rivelato qualcosa di molto curioso: nell’uretra c’era la punta di una penna a sfera. Questa si era deposita così in alto nel tessuto che spingeva sulla vescica.

La scoperta della verità
Dopo la scansione e l’aver scoperto la causa del problema, pare che l’uomo abbia confessato di aver usato una penna, infilata nel suo pene, per fare dell’autoerotismo o «gratificazione sessuale», come scrive il BMJ. Dopo la scoperta, i medici hanno rimosso la punta della penna passando attraverso il tessuto che circonda l’uretra, e l’uomo ha potuto nuovamente urinare, sebbene con l’aiuto di un catetere per due settimane. Dopo un mese circa è riuscito a fare pipì autonomamente.

Molti bizzarri casi
Nel rapporto pubblicato sul BMJ Case Report, il dottor Gaurav Garg, che si è occupato del caso, ha scritto che «Molti casi di corpo estraneo nell’uretra sono stati segnalati in precedenza. Questi includono aghi, spilli, punte di penna, bicchieri di plastica, semi di oliva e così via. Questi casi sono di solito associati con la vecchiaia, cattive condizioni mentali, intossicazione o stimolazione sessuale. I pazienti, di solito, presentano denunce di disuria [dolore quando si fa pipì], svuotamento difficile, ritenzione e dolore. La diagnosi errata circa i corpi estranei uretrali può essere catastrofica – prosegue Garg – in quanto conduce a una gestione inadeguata del problema e a una durata prolungata del trattamento».