27 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Trapianti

Incredibile trapianto di rene eseguito a Torino: il paziente era sveglio

All’ospedale Molinette di Torino è stato eseguito un trapianto di rene senza precedenti con il paziente ancora sveglio

Eseguito un trapianto di reni all'ospedale Molinette su paziente sveglio
Eseguito un trapianto di reni all'ospedale Molinette su paziente sveglio Foto: S_L | Shutterstock Shutterstock

TORINO - All’ospedale Molinette di Torino è stato eseguito un intervento senza precedenti. Un paziente bisognoso di un trapianto di rene era affetto da una malattia molto rara e non avrebbe mai potuto essere sottoposto all’anestesia generale. Va da sé che, normalmente, in questi casi sarebbe stato impensabile eseguire un’operazione simile. Ma l’equipe medica della Città della Salute è riuscita a trovare una soluzione che ha permesso di salvare la vita del paziente. Ecco di cosa si tratta.

Anestesia mista
L’uomo, dell’età di quarant’anni, aveva bisogno di un trapianta di rene. Ma a causa della sua malattia, la sindrome di Prune-Belly - una patologia estremamente rara e congenita - non avrebbe potuto effettuare un’anestesia generale. Ed è così che i medici del nosocomio torinese hanno pensato di eseguire un’anestesia mista. La combinazione di un’epidurale insieme a una spinale hanno permesso di effettuare l’operazione nel migliore dei modi.

La malattia del paziente
La sindrome di prune-belly nel paziente si era presentata in una forma piuttosto grave portandolo a insufficienza renale cronica e necessità di dialisi continua. Per questo motivo i medici hanno pensato che l’opzione migliore sarebbe stata il trapianto di rene. Un trapianto che, a causa della sindrome del paziente, sarebbe stata comunque complicatissima. A tutto ciò si aggiunge che il pover’uomo era affetto anche da un’anomalia toracica conosciuta con il nome di pectus excavatum, la quale porta a un’insufficienza respiratoria che avrebbe reso impossibile l’uso dell’anestesia generale. Ma grazie alla soluzione ideata dai medici coordinati dal dotto Pier Paolo Donadio, l’intervento della durata di 5 ore in anestesia mista è stato eseguito con successo.

Gli interventi precedenti
Il trapianto del paziente era un caso davvero molto complicato. Reduce di altri interventi chirurgici, i medici sapevano che la loro impresa sarebbe stata piuttosto ardua.
«Questo paziente aveva tutta la colonna vertebrale inaccessibile ad un blocco centrale per cui è stata fatta una anestesia peridurale eco-guidata - spiega Fabio Gobbi a La repubblica - Il paziente non poteva essere addormentato visto che due anni prima aveva fatto un intervento di colecisti con anestesia generale e per giorni era rimasto intubato in rianimazione. Già due anni fa si era pensato di ricorrere a questo tipo di anestesia ed era stato inserito in lista d’attesa per il trapianto». Ma la buona notizia è che grazie al trapianto ora il quarantenne possiede un rene perfettamente funzionante e non ha avuto nessuna conseguenza negativa causata dall’anestesia. Il tutto è stato reso possibile grazie alla collaborazione di Aldo Verri e Caterina Tallia della chirurgia vascolare ospedaliera di Maurizio Merlo e da Omidreza Sedigh dell’urologia universitaria coordinata dal dottor Gontero.

Cos’è la Sindrome Prune-Belly
Si tratta di una malattia congenita piuttosto rara e il suo nome tradotto in italiano (sindrome di pancia a prugna) ben rappresenta la condizione. Alla nascita, infatti, la pancia del neonato possiede un anomalo aspetto grinzoso a causa della mancanza dei muscoli addominali. Altri sintomi tipici sono l’ipotonia vescicale, una disfunzione delle vie urinarie, megauretere, criptorchidismo, reflusso vescico-ureterale, agenesia testicolare, ipertensione arteriosa e malattia renale cronica ingravescente. I casi più gravi comportano un’insufficienza renale e una displasia broncopolmonare. Più raramente il neonato può avere anche malformazioni toraciche evidenziabili con il pectus excavatum, condizione che può portare a insufficienza respiratoria. La malattia colpisce con maggior facilità i maschi (97%) rispetto alle femmine. In linea di massima, però, le ecografie eseguite in gravidanza mostrano che la sindrome è in atto. Le conferme, arriveranno poi da eventuali cistoureterografie minzionali e renali. Sulla causa non si ha alcuna certezza, tuttavia, secondo alcune teorie la vescica del feto è affetta da un'anomalia che permette l’accumulo di ingenti quantità di urina, la quale causa la dilatazione della vescica, del rene e degli ureteri. Probabilmente proprio questa espansione si evidenziano problemi nello sviluppo muscolare dell’addome del feto.