16 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Cause della demenza

Aritmie e aterosclerosi: possono provocare demenza

Le aritmie, specie se associati a problemi alla carotide, possono mettere il paziente a un alto rischio di demenza

Aritmie e aterosclerosi mettono a rischio demenza
Aritmie e aterosclerosi mettono a rischio demenza Foto: SpeedKingz | Shutterstock Shutterstock

Un nuovo studio ha messo in evidenza come essere affetti da alcune patologie cardiache e dall’aterosclerosi potrebbero aumentare notevolmente il rischio di demenza. In particolare, i ritmi cardiaci irregolari generati da aritmie e fibrillazione atriale, uniti a una compromissione dell’apparato vascolare come la stenosi carotidea, potrebbero causare danni non indifferenti al nostro cervello. Ecco perché.

Il problema dell’arteria carotide
In realtà sarebbe più corretto parlare al plurale: le carotidi, infatti, sono divise in due gruppi: quelle interne e quelle esterne. Si tratti di vasi sanguigni molto grossi che hanno il compito di trasportare il sangue ricco di ossigeno dal cuore all'encefalo e alle strutture facciali. Non è insolito, però, che in tali vasi si generino le classiche placche (formate da grassi, colesterolo, proteine, tessuto fibroso e vari detriti) che danno luogo al fenomeno dell’aterosclerosi. A causa di ciò è possibile assistere a un irrigidimento e una riduzione del lume vasale. Ne consegue che il flusso sanguigno che arriva al cervello viene fortemente limitato.

Lo studio
Per approfondire la relazione tra demenza e malattie cardiovascolari, il team di ricerca ha preso in esame quasi settemila pazienti di circa 71 anni di età. Questi erano affetti da malattia carotidea senza alcuna storia di demenza alle spalle. Il gruppo è stato poi messo a confronto con persone affette anche da fibrillazione atriale.

Se c’è anche aritmia le cose si complicano
Se già si evidenzia un problema notevole di riduzione dell’afflusso di sangue a causa delle placche ateromatose, la situazione sembra complicarsi non poco se si hanno anche delle pericolose aritmie. In questo caso, le probabilità che si assista alla comparsa di varie forme di demenza aumentano notevolmente. «Lo studio sottolinea la continua necessità per i medici di monitorare i pazienti sia per la malattia dell'arteria carotide che per la fibrillazione atriale, specialmente per i pazienti con fattori di rischio di entrambe le malattie», ha dichiarato Victoria Jacobs, ricercatrice clinica presso l'Intermountain Medical Center Heart Institute nello Utah, NOI.

Conferme da altri studi
Non è il primo studio che ha trovato una relazione tra aritmie e un flusso sanguigno al cervello poco efficiente. In realtà già precedenti lavori avevano valutato l’importanza di eseguire ulteriori approfondimenti circa tale associazione e la diminuzione della funzione cognitiva del paziente. È interessante notare che benché i fattori di rischio per entrambe le malattie siano simili (età, ipertensione, diabete e ipercolesterolemia), le persone che fumavano assistevano a un aumento delle probabilità. Però non dobbiamo dimenticare che «la fibrillazione atriale e le malattie dell'arteria carotidea sono curabili, e affrontandole precocemente si può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare demenza. I medici dovrebbero discutere le opzioni di trattamento con i pazienti a rischio contribuendo a educarli su ciò che possono fare per vivere la vita nel miglior modo possibile», conclude Jacobs. I risultati sono stati presentati presso la 39a Sessione Scientifica annuale della Heart Rhythm Society di Boston.