Gli impiantano degli elettrodi nel cervello e un uomo paralizzato ritrova il tatto
Un uomo paralizzato ritrova miracolosamente il tatto. Ecco cosa gli è stato impiantato nel cervello

Un uomo paralizzato ritrova completamente il tatto. Un miracolo? Purtroppo no! Ma il fatto è realmente accaduto grazie a uno sperimento condotto dagli scienziati del California Institute of Tecnology che sono riusciti a impiantare nel suo cervello alcuni elettrodi. E ora, lo stesso metodo, potrebbe presto essere adottato da molti pazienti i quali, finalmente, potranno rivivere sensazioni che prima non riuscivano più ad avvertire a causa di malattie o gravi traumi.
Arti robotici, quasi umani?
Grazie agli scienziati del Caltech molti pazienti paralizzati potranno finalmente avere a disposizione arti robotizzati che comunicano direttamente con il cervello e forniscono la sensazione del tatto, quasi come un arto vero. Per far sì che i prodotti realizzati siano sempre più efficienti, i ricercatori stanno dando vita a una sorta di dizionario delle sensazioni che sia in grado di inviare al cervello i giusti input.
L’impianto degli elettrodi
Gli arti robotizzati funzionano in maniera molto semplice benché dotati di una tecnologia estremamente complessa. Dopo averli inseriti nella parte del corpo mancante, vengono collegati ad alcuni elettrodi impiantati nel cervello. Stiamo parlando di sensori piccolissimi che riescono, però, a inviare e ricevere una grande moltitudine di dati. Durante la ricerca si è speso parecchio tempo per comprendere quali fossero le posizioni migliori per impiantare elettrodi.
Il prossimo passo
«Il prossimo passo sarà integrare questa tecnologia con quella degli arti robotici. Al momento i pazienti possono avvalersi solo della vista per manovrarli. Quando si afferra un oggetto è essenziale anche il senso del tatto», spiega il dottor Richard Andersen. È importante sottolineare che gli elettrodi sono stati impiantati grazie a un breve intervento chirurgico e applicati nella corteccia somatosensoriale. Quest’ultima è un’area conosciuta proprio per il controllo e la ricezione delle sensazioni provenienti da ogni parte del corpo. Quindi, quando un arto robotizzato afferra un oggetto, esso invia stimoli elettrici al cervello in maniera da stimolare i neuroni e avvertire la sensazione emanata dall’oggetto stesso. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica eLife.
- 16/10/2018 Per 9 anni fa credere alla moglie di avere il cancro. Ma i soldi per le cure li usa per andare in vacanza
- 16/10/2018 Pensa sia una forte emicrania, ma era encefalite. Ora non ricorda più niente, tutta la sua memoria è stata cancellata
- 12/09/2018 Ragazzina di 11 anni piange sangue più volte al giorno
- 11/09/2018 Intervento shock: medici rimuovono un tumore gigante di 28 kg dall'utero di una donna