26 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Cicciobello Morbillino

Cicciobello con il morbillo, guarisce con una crema. E scoppia la polemica

Roberto Burioni scatena polemiche sui social perché un bambolotto guarisce dal morbillo con una crema. Giochi Preziosi «peggio dei no-vax». Ma c'è davvero motivo di polemizzare una cosa simile?

Quando si vuole trovare un motivo per fare polemica lo si trova facilmente. E questo, probabilmente, è ciò che è accaduto nei confronti di un povero giocattolo e dei suoi innocenti utilizzatori: i bambini. Per la precisione si tratta di Cicciobello con il morbillo. Un’idea di Giochi Preziosi per far divertire i piccoli e renderli un po’ genitori e un po’ dottori. Ma, inaspettatamente, c’è qualcuno che ha trovato spunti per commentare: Roberto Burioni e l’Istituto Superiore della Sanità.

Un fazzoletto per guarire?
Ciò che ha fatto infuriare i vari esperti della Sanità, sarebbe il fatto che Cicciobello riuscirebbe a guarire dal morbillo con una semplice crema e un fazzolettino fornito dall’azienda. Questo, a detta di alcune persone, minimizzerebbe il problema sanitario del morbillo. Cicciobello morbillino è stato annunciato sulle pagine Social di Giochi Preziosi lo scorso 1° aprile.

La polemica di Burioni
Il giocattolo non ha fatto a tempo a essere pubblicizzato che il noto virologo Roberto Burioni, aveva già espresso il suo parere su Twitter. «Attendiamo il Cicciobello Linfomino e pure quello Meningitino. Mi chiedo chi siano questi genî che banalizzano malattie gravi senza rispetto per i malati e per i loro familiari. E pensare che me la prendo con gli antivaccinisti».

Ma non è finita qui
In maniera altrettanto inaspettata anche il direttore dell’Istituto Superiore della Sanità, Walter Ricciardi, è in qualche modo, d’accordo con Burioni. «Collegare una malattia come il morbillo a qualcosa di giocoso è fuorviante. Si corre così il rischio di indurre le persone a preoccuparsi più del vaccino, che è sicuro, che della malattia che, invece, non è assolutamente banale», spiega Ricciardi ad Ansa.

Troppi morti?
Ricciardi ricorda che grazie alle vaccinazioni obbligatorie si è ridotto il numero di casi, ma ancora troppe persone (4 in un anno) muoiono a causa del morbillo. Di conseguenza, a suo avviso, sarebbe «da biasimare questo approccio commerciale che fa correre tali rischi». D’altro canto il direttore dell’ISS ritiene che Giochi Preziosi debba ritirare il giocattolo dal commercio perché «con le malattie non si gioca». Ricordiamo, tuttavia, che non è certo il bambino a scegliere se vaccinarsi o meno ma lo fa il genitore. Il quale, generalmente e per fortuna, sa bene che il morbillo non guarisce con una crema.

Il web si divide
Se c’è un posto dove non mancano le critiche e i commenti quello è proprio il web. E i social si dividono nel manifestare la propria opinione. Dalle persone che ritengono che Burioni e l’ISS abbiano assolutamente ragione ad altre che, forse, hanno capito che un gioco è ben diverso dalla realtà. Ve ne riportiamo una che sintetizza quello che avrebbe dovuto essere lo spirito di Cicciobello e la comprensione del mondo dell’infanzia. «Certo che siete pesanti: trattasi di un gioco…anche le macchine causano incidenti eppure vengono prodotti vari modelli in miniatura; le pistole uccidono eppure riprodotte come giocattolo, i carri armati e tanti altri giocattoli... non sono a favore dei vaccini, ci mancherebbe... ma non mi sembra una cosa così tragica l’aver inventato un bambolotto».

Cosa ne pensa Giochi Preziosi?
Ovviamente anche l’azienda si è vista costretta a rispondere a insulti e polemiche, di certo totalmente inaspettate anche per loro: «si tratta di un gioco, abbiamo fatto tutto in buona fede. Non pensiamo di aver fatto nulla di oltraggioso, ripescando un concetto che è sempre esistito, quello delle bambole con la 'buà'», spiega all'Ansa Dario Bertù, di Giochi Preziosi. Il quale, giustamente ricorda che, l’eventuale ritiro dovrebbe essere fatto solo ed esclusivamente vi sia una decisione della autorità. «Noi produciamo giochi da una vita: i bambini hanno sempre giocato al dottore e all'ammalato con i bambolotti». Siamo certi che il 90% dei genitori sia completamente d’accordo con le dichiarazioni di Giochi Preziosi. I bambini piccoli si sono sempre immedesimanti nei dottori e hanno sempre cercato di curare ogni forma di malattia, anche grave o sconosciuta ai loro occhi. E tutti gli psicologi sanno che questo è un modo per entrare in ruoli diversi, per comprendere una fetta di realtà a cui ancora non fanno parte. Dovremmo forse far calare il buio anche nel cuore dei bambini? Dobbiamo spaventarli fin da piccoli circa le avversioni della vita? Che mondo sarebbe se i bambini non fossero in grado di allontanarsi dalla rigida razionalità per tuffarsi, di tanto in tanto, nello splendido mondo della fantasia? L’unico luogo in cui i problemi si risolvono facilmente, anche con una semplice cremina. E l’innocenza, unita al gioco, rappresentano le basi per un mondo migliore. Tutti in fondo, lo sappiamo. Anche chi fa polemica