Stefano è l'uomo con il cancro al seno. Non è solo roba da femmine: la testimonianza e le cicatrici
Il cancro al seno non solo roba da femmine, e lo sa bene Stefano Saldarelli che racconta la sua vicenda e mostra le cicatrici, per fare prevenzione tra i maschi
PRATO – Anche se se ne parla poco, il cancro al seno non è soltanto una prerogativa delle donne. Ma, come mostra la testimonianza di Stefano Saldarelli, è anche un problema maschile. Difatti, non tutti lo sanno, ma il tumore al seno si può sviluppare anche negli uomini.
Il caso di Stefano
Stefano Saldarelli, 48 anni, grafico, un anno fa scopre con stupore di avere un cancro al seno. Certo, è di solito un caso raro – e anche per questo desta costernazione – tuttavia accade. Anche per questo motivo Stefano ha deciso di rendere pubblica la sua vicenda e la lotta contro il 'carcinoma duttale infiltrante alla mammella' che gli è stato diagnosticato parlandone apertamente sul suo Blog «perché purtroppo se ne parla poco, troppo poco».
Una notizia inaspettata
Per un uomo dev'essere davvero una notizia inaspettata sentirsi dire che si è affetto da un tumore al seno. «Francamente non riuscivo a capire perché mi trovavo lì – spiega infatti Stefano – Perché stava accadendo a me e che ci facevo in quel posto, in mezzo a tutte quelle donne. Era come sentirsi un pesce fuor d’acqua. Disagio, stupore, senso di inadeguatezza». Sono le parole con cui Stefano Saldarelli esprime le emozioni che l'hanno colto un giorno mentre si trovava nella sala d’attesa del Centro di prevenzione oncologica 'Eliana Martini' di Prato. Qui, in mezzo ad altre donne in attesa di sottoporsi a un esame, come la mammografia o l’ecografia mammaria, c'era anche lui – e non era per accompagnare la propria moglie o compagna.
Il cancro al seno e l'operazione
Dopo la diagnosi – anche se mancavano ancore gli esiti dell'istologia – a Stefano viene proposto di sottoporsi a intervento chirurgico. Secondo quanto riferito dai media locali, l'operazione è stata eseguita il 5 dicembre scorso. Stefano, inoltre, come da routine è stato sottoposto a un ciclo di chemioterapia di 12 sedute. Non solo l'operazione, ma anche la chemio pertanto, proprio come di solito accade a una donna. «All’inizio non volevo saperne – confessa Stefano sul suo Blog – temevo gli effetti collaterali sul fisico, la perdita dei capelli. Ma poi sono entrato nella routine della chemio, ora sono a metà trattamento e per ora va bene».
Quando non puoi smettere di lavorare
A differenza di un lavoratore dipendente, Stefano che è un 'autonomo', nonostante paghi anche lui l'Inps non ha gli stessi privilegi e diritti. E chi è malato di cancro sa cosa significhi esserlo, specie quando si è sottoposti alle terapie spesso invalidanti. Eppure, lui non si può fermare, non può permettersi di lavorare – anche se avrebbe bisogno di riposo per combattere la malattia. «In questi giorni il fisico mi chiede di riposare e invece sono sempre via per lavoro – scrive Stefano – La situazione è drammatica: pago anch’io l’Inps ma non ho gli stessi diritti del dipendente. Bisogna farsi forza e andare avanti».
La 'sua' Campagna di prevenzione
Convinto anche lui che in molti casi la prevenzione è tutto, specie quando si tratta di cancro, Stefano spiega che «la prevenzione dovrebbe essere tema trasversale, senza distinzioni di genere. O forse si dovrebbe genericamente parlare di cancro al seno senza specificarne la natura maschile o femminile». Per dunque sensibilizzare anche i maschi, che come dimostra la sua vicenda non sono esenti da questo tipo di tumore, Stefano ha deciso di metterci la faccia – anzi, il suo petto per mostrare le cicatrici lasciate dal male che l'ha colto. Nel Blog, le foto scattate da Francesco Bolognini mostrano infatti senza veli quanto accaduto e ribadiscono, con lo slogan in calce, che «Il cancro al seno non è solo roba da femmine».
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