28 agosto 2025
Aggiornato 06:30
Trapianto di rene

Trapianto di rene: in Italia la prima catena cross-over da donatore deceduto

Per la prima volta al mondo, in Italia, è stato eseguito una trapianto in modalità cross-over da donatore deceduto

Trapianto di rene in modalità cross-over con paziente deceduto
Trapianto di rene in modalità cross-over con paziente deceduto Foto: Nimon | Shutterstock Shutterstock

E’ la prima volta in tutto il mondo, ed è accaduto proprio in Italia. Nella nostra penisola è stata avviata – con successo – la prima catena di trapianto di rene cross-over da un donatore cadavere. Ovvero da vivente tra coppie donatore-ricevente incompatibili e innescata da un donatore deceduto. Ad annunciarlo è stato il Centro Nazionale Trapianti, in quale ha fatto sapere che nella giornata di oggi una paziente in lista d’attesa sarà sottoposta a un prelievo di rene.

Il primo paziente
Il Centro Nazionale Trapianti ha recentemente annunciato che proprio oggi, un paziente in lista di attesa ha ricevuto un organo grazie a un donatore deceduto, mentre la donatrice vivente – incompatibile – verrà sottoposta al prelievo di rene. L’ambizioso progetto è stato realizzato grazie al team del centro trapianti di dell'A.O. Universitaria di Padova, in collaborazione con il laboratorio del centro interregionale di immunogenetica NIT di Milano e il laboratorio regionale di immunogenetica dell'Ospedale di Camposampiero.

Modalità cross-over
Il progetto è diretto dal professor Paolo Rigotti dell'A.O. Universitaria di Padova e viene effettuato in quella che viene definita modalità cross-over (incrociata). Questo consente al paziente di avere a disposizione un rene da un donatore vivente anche se incompatibile. In prativa, la coppia donatore-ricevente – nonostante sia totalmente incompatibile - può riceve o donare un rene qualora vengano incrociate le compatibilità immunologiche insieme a quelle di altri donatori-riceventi che si trovano più o meno nella stessa condizione.

Catena di trapianti
La catena di trapianto cross-over è, in sintesi, la sequenza degli incroci che si hanno a disposizione. Tuttavia, per la prima volta al mondo, la modalità cross-over è stata utilizzata con un donatore deceduto. «La novità del programma realizzato ieri sta nel fatto che per la prima volta questo programma è stato avviato utilizzando un donatore di rene deceduto. Considerando che il numero dei donatori deceduti allocati presso un centro trapianti è nettamente superiore alla disponibilità dei donatori da vivente, questo consentirà di aumentare il pool di potenziali donatori compatibili da utilizzare per l'avvio di un numero maggiore di catene che coinvolgano coppie incompatibili e pazienti difficilmente trapiantabili», conclude Rigotti.